TUTTA LA VERITA' SULLA VICENDA DELLA FAMIGLIA GANDINI di FERRARA.
(I PARTE)
Visto che, proprio oggi, mio fratello Alessandro, sul posto di lavoro ha ricevuto pesantissime minacce al fine di poterci piegare all'estorsione e al volere della MAFIA, ho deciso sia giunto il momento che qualche nome e qualche fatto (se ancora non avessi dimostrato abbastanza e proprio su questo Blog-Denuncia), debbano essere dichiarati.
Credo di aver reso bene l'idea che quando scrivo MAFIA (scusate se urlo ma, visto che dobbiamo essere sempre soffocati quando parliamo della nostra vicenda, e non solo da parte della MAFIA, ma anche da parte di TUTTI i cittadini che si sono sempre piegati agli ORDINI mafiosi contro la nostra famiglia, urlo con tutta la forza che può essermi rimasta, LA VERITA'! Ed ecco perchè, spesso, nei miei Post-Denuncia, parlo di MAFIA, al singolare, ma poi ne parlo al plurale. Perchè, ovviamente, non è UNO, sono TANTI e sono "LORO"!), intendo personaggi ben definiti. Personaggi che sono ben NOTI a tutte le persone che sono state preparate e industriate nei nostri confronti.
Solo alcuni esempi:
1)
Come mai tutta la nostra famiglia ha sempre dovuto lottare contro truffe, danni e maltrattamenti (vedi Post Da Bulgarelli a Simoni, ma potrei dire tantissimo anche in altri casi) e quando ci accingevamo a presentare le tante denunce da parte nostra SPARIVANO come per magia?!
2)
Perchè siamo SEMPRE stati maltrattati e raggirati, regolarmente, in tutte le caserme dove intendevamo presentare le nostre denunce?
3)
Come mai, io, mio fratello, nostra mamma e nostro padre, abbiamo subìto un tentativo di estorsione nella caserma di Pontelagoscuro (FE), maresciallo Trovato, mentre abitavamo ancora insieme ai nostri genitori in Via Alessandro Volta 71 a Ferrara e mentre era in corso la vicenda "Simoni"? Vedi Post sotto riportato.
4)
Come mai, quasi tutte le denunce, almeno quelle più scabrose e compromettenti, presentate in sede di polizia, esattamente all'ispettore Dossi di Ferrara, sono "sparite" con le scuse più banali?
E' successo più volte, che l'ispettore Dossi "dimenticasse" di rendere note le nostre denunce.
E' capitato ancora, che lo stesso ispettore Dossi, venisse a prendere rapporto riguardo le vicende accadute con i vicini Simoni, ben conscio del fatto di quanto fossimo vittime inconsapevoli di tante angherie; non ultime, quelle di tutti i nostri cani avvelenati, senza mai svolgere indagini di nessun tipo, nè aiuti di nessun tipo. In alcune occasioni, lo stesso ispettore si mostrò, inspiegabilmente, molto ostile nei nostri confronti. Un po', come sono obbligate a comportarsi tutte le altre persone che attorniano o che hanno attorniato la nostra famiglia. Vista la ferma decisione di consegnargli le nostre denunce in modo che avessero avuto il loro corso, in una occasione, lo stesso ispettore ci minacciò:"... state attenti a pestare certi piedi...!"
4a)
Come mai, gli stessi carabinieri della caserma di Pontelagoscuro ci rendevano note le denunce nei nostri confronti, peraltro false, della famiglia Simoni, alle ore più improbabili come si nota dai documenti? esempio, alle 00:30? vedi documenti alle URL dei Post sotto riportati.
4b)
Nell'anno 2006, telefonai anche al colonnello comandante provinciale dei carabinieri di Via del Campo a Ferrara, facendogli presente la nostra situazione per avere un aiuto. Restammo d'accordo che avrebbe mandato a casa nostra un suo collaboratore per raccogliere le nostre denunce e i fatti di cui eravamo vittime. Si presentò poi, successivamente, il maresciallo Scaringella, il quale invece di raccogliere le nostre denunce, ci mise al corrente che avevamo alle costole "una faida molto pericolosa" solita colpire di generazione in generazione. Quindi, avremmo dovuto "accettare il nostro destino"! Questo è stato TUTTO l'aiuto che abbiamo ricevuto........
5)
Come mai, ogni avvocato che abbiamo assunto, doveva depistare le nostre denunce e anche non renderle note, cercando di convincerci in ogni modo che erano sbagliate e che saremmo finiti MALE? Come mai, gli stessi avvocati da noi interpellati, e sono stati tanti e in tutta Italia, ci dovevano sempre chiedere un sacco di soldi e spese ingiustificate, quando, a ben vedere, non dovevano portare avanti le nostre vicende e soprattutto alla LUCE DEL SOLE?
A questo proposito, accluderò alcune fatture di avvocati, i quali dimostravano persino scarso interesse e impegno, giusto per farci capire che era una battaglia persa in partenza e che sarebbe stato quindi conveniente dissuaderci.
Ultimamente, abbiamo chiesto l'intervento dell'avvocato Anselmo di Ferrara, visto che si descriveva come uno senza paura, che riceveva proiettili per posta ma che continuava sulla sua strada. Telefonicamente, gli abbiamo prospettato la nostra vicenda, che peraltro, conosceva benissimo, e quando è stato il momento di dire CHI e COSA dovevamo denunciare, per tutta risposta, non ha nemmeno salutato, è letteralmente "scappato". Ha riattaccato l'apparecchio senza nemmeno scusarsi!... E non si è mai più fatto sentire! Lo stesso, a suo tempo, ha fatto il famoso avvocato Taormina di Roma. Per non parlare dell'etica professionale dell'Avvocato Bolognesi di Ferrara, il quale, dopo che gli avevo prospettato la situazione, discutendone al telefono prima di accedere al suo studio, con fare e con tono molto arroganti, la prima cosa IMPORTANTE che mi ha fatto sapere era che a lui interessavano solo I SOLDI e MOLTI anche! Per il resto, si sarebbe visto! ...
6)
E, che dire dell'avvocato Giubelli di Ferrara, che dopo aver accettato la nostra difesa nel processo "Simoni", adduceva continuamente scuse, sul fatto che non riuscisse mai a ricevere le nostre denunce via mail, via posta, via scritto, insomma, non le doveva portare avanti. Tanto è vero che, stanca di questo comportamento, ho consegnato personalmente a mano queste denunce, scritte da noi stessi, di nostro pugno. Quindi, questo avvocato non ci ha mai nemmeno svolto le denunce, come suo dovere, e una volta consegnate a mano, visto che non aveva più scuse per non accettarle e renderle effettive, ci ha praticamente MINACCIATI. Eravamo presenti io e mio fratello nel suo studio, ci ha dichiaratamente "avvertiti" che se avessimo portato avanti, a tutti i costi le nostre sacrosante ragioni, AVREMMO CORSO DEI RISCHI!.... :"State attenti a consegnare le denunce, perchè vi metterete nei guai..."!
7)
Cosa dire ancora, dell'avvocato Barbara Grandi di Ferrara, con la quale ho avuto il piacere di condividere un ultimo anno di scuole superiori. Eravamo buone amiche, mi fidavo di lei, insieme abbiamo trascorso studio e divertimento, piccole occasioni per stare insieme alle amiche e agli amici. Qualche volta organizzavamo piccole cene e... anche qualche scherzo, "cose da ragazzi"... Ebbene, la stessa amica Barbara, in qualità di avvocato ha dovuto prendere in giro me e la mia famiglia, riguardo sempre alla vicenda "Simoni", facendoci credere grande impegno, quando poi, non era lei a gestire tutta la situazione! (...) Per poche occasioni di incontro nel suo studio e per consegnare anche a lei le solite denunce da portare avanti, qualche telefonata, per poi "abbandonarci" in vista di un primo processo in tribunale, ci ha chiesto una parcella pari ad uno stipendio!!!
8)
Cosa dire ancora, circa il fatto che, le nostre denunce nel caso "Simoni" non fossero accettate dalle varie caserme di carabinieri, anzi, dopo averne girate alcune, giunti alla caserma di Via Del Campo a Ferrara, presso il maresciallo Gottardi, ci avevano fatto capire, tramite anche altri agenti poi giunti, che "era oramai troppo tardi, denunciare ciò che 'stavamo subendo. Avremmo dovuto farlo molto prima! Adesso, "i Simoni" avrebbero avuto la meglio!"(...)
9)
Come mai, quando ci siamo rivolti, chiedendo aiuto, all'allora capo-gabinetto del prefetto di Ferrara, dott. Martorano, oggi all'area della sicurezza di Ferrara, ha trattato malamente e con molta sufficienza mio fratello Alessandro, sbrigando la questione in modo veloce e con un certo fastidio?! Quando poi, ho tentato anch'io di richiamarlo telefonicamente per chiedere il suo aiuto e il suo interessamento alla vicenda, con tono arrogante mi sono sentita dire "NON CI CONTI"!...(...)
10)
Abbiamo chiesto udienza ancora anni fa', presso il procuratore capo dott. Messina di Ferrara.
Non sappiamo nemmeno se ne sia mai stato messo al corrente, fatto è che poi cambiò pure sede e città.
Ovunque andassimo a denunciare la nostra terribile vicenda, ovunque si chiudevano tutte le porte!
Persino alla procura di Ferrara, ogni nostra denuncia è debitamente stata annullata!
11)
Come si spiega che in sede di Tribunale a Ferrara, vicenda "Simoni", dopo una serie di udienze che non portavano mai a nessuna conclusione e dopo avercene prospettate da parte del Giudice di Pace, ancora tante altre, non sapendo di avere LA MAFIA alle costole, avevo informato lo stesso Giudice, dott.ssa Brini, che pur non essendo giunti a nessuna conclusione e pur avendo dovuto subìre tante angherie da parte della citata famiglia, avevo pensato di "offrire" a questi, una sorta di "regalo" affinchè la smettessero di farci soffrire sia nella stessa palazzina di Via Volta, dove abitavamo con i nostri genitori, e sia in Tribunale, visto che lo stesso Giudice prospettava lunghe e interminabili udienze a causa proprio dei Simoni, i quali, senza nessun risultato, senza nessun diritto, pretendevano da noi 20.000 Euro: 5.000 Euro a testa, per ogni componente della famiglia, quale "risarcimento" per aver subìto, a sentire loro, offese da parte nostra!!!.... In una delle successive udienze, il giudice, dott.ssa Brini, rende nota la mia "offerta" per chiudere la vicenda, anche se non ero assolutamente tenuta a fare una cosa del genere! Ma, nostro padre era già molto ammalato (su ordine mafioso), nostra madre dava segni di sfinimento (era già stata colpita da tumore su ordini mafiosi), in casa si discuteva solo di udienze, liti e liti con i vicini (tutti industriati), insomma, per farla breve, offrivo quello che avevo per chiudere la vicenda. Non avevo però fatto i conti con LA MAFIA, che non sapevo di avere alle costole! Simoni era una semplice pedina messa lì per assemblare la scenetta e la truffa!...
La mia "offerta" consisteva nel regalare alla famiglia Simoni, una pelliccia di volpe che mi era stata regalata a Natale. Su consiglio del mio stesso avvocato, l'avevo fatta valutare, circa 3000 Euro.
In sede di Tribunale, succede che alla mia offerta di PACE, i Simoni, su ordine mafioso, non accettano e il Giudice Brini prospetta un'altra SOLUZIONE: mi concede il tempo di venderla per raccimolare la cifra da devolvere ai Simoni!!!!....
Secondo voi che leggete, vi sembra tutto regolare?
12)
Come si spiega ancora questa situazione?! Mancati entrambi i nostri genitori, decidiamo di allontanarci il più in fretta possibile dalla "Casa Degli Orrori" di Via A. Volta e di restare per un po' di tempo a casa di nostri parenti a S.Bartolomeo in Bosco (FE), in attesa di trovare e acquistare una casa che andasse bene per me, mio fratello e il nostro ultimo cane superstite. Con questi parenti da parte di mamma, esisteva un grande affetto e loro stessi ci avevano accolti molto volentieri, ospitali come sempre, mettendoci a disposizione una stanza apposta per noi. Nel frattempo, cercavamo un casa adeguata alle nostre esigenze. In tutto il periodo, da inizio Gennaio 2007 a inizio Maggio 2007, siamo stati continuamente molestati da Carabinieri del posto, i quali, nella persona del maresciallo Bilardo, erano continuamente a casa di questi nostri zii, entrando con prepotenza in casa senza nemmeno bussare o chiedere di poter entrare (è una casa in campagna e la porta era sempre aperta) e intimandoci, sempre con tono prepotente, di andarcene via. Chi non conosce bene la questione si chiederà "perchè"! Vivendo con i nostri zii, non avevamo più bollette di gas, luce, acqua o altro da pagare. Nostro zio non ha mai voluto niente da noi, anche se, più volte, ci eravamo proposti di partecipare alle spese. L'unico modo per continuare ad estorcerci in modo "occulto" era quello di farci andare via da casa degli zii, subito! e con la forza! in modo così, da obbligarci a spendere di nuovo per mantenerci. In questo modo, LA MAFIA avrebbe potuto riprendere ad inserire "pizzi" ed estorsioni occulte su qualsiasi nostra spesa/acquisto. Siccome noi, 'stavamo ancora cercando la nostra casa, abbiamo comunque preso un po' di tempo. Allora, sempre il maresciallo Bilardo per farci allontanare, finge una denuncia da parte di nostro zio in cui lui stesso chiede aiuto ai carabinieri di S. Bartolomeo per allontanarci da casa sua. Ne parlo direttamente con lo zio Almo, gli faccio presente la questione e lui, quasi a bassa voce, mi confida:" E... SE IO TI DICESSI CHE NON NE SO NIENTE?"
La denuncia di nostro zio non è mai esistita.
Premetto, che per costringerci ad andarcene via subito dalla casa degli zii, LA MAFIA li costringeva a trattarci molto male, ad esempio, non ci potevano più consentire di consumare i pasti seduti a tavola con loro. Quindi, mangiavamo sui nostri letti. La badante di allora, dello zio, aveva l'obbligo di fare da tramite per consegnare "il pizzo".
Successivamente, lo stesso maresciallo Bilardo, dopo aver tentato anche di "mettere le mani addosso a me", per convincerci ad andarcene in fretta, siamo a inizio Maggio 2007, giunge con tanto di truppa, come avesse dovuto catturare il peggiore dei BOSS sulla terra, con tanto di spiegamento di forze e autoambulanza, davanti alla casa di nostro zio, adducendo ad un nostro internamento in ospedale psichiatrico, ovvero T.S.O. (trattamento sanitario obbligatorio), con la compiacenza della dott.ssa Turilli di Ferrara, psichiatra, che si è prestata a stabilire e dichiarare, che io e mio fratello eravamo "matti da legare" (questione che ha stabilito "su due piedi" , con un gravissimo sopruso e dichiarando IL FALSO, davanti alla porta di casa e dopo aver sentito che ci erano da poco, mancati entrambi i genitori!!!!! Per cui, fate tutti attenzione: se doveste subìre più di un lutto, è probabile che siate tutti da T.S.O.!!!). In base quindi, alla dichiarazione della dott.ssa Turilli e al maresciallo Bilardo, io e mio fratello veniamo prelevati con la forza. Ovviamente, QUALCUNO ha dato ORDINI perchè tutto questo avvennisse! QUALCUNO che si è servito di queste due persone-pedine, affinchè ciò potesse essere messo in pratica, cammuffato da LEGALITA'. Aggiungo, che al momento della nostra "evacuazione", non avevamo nemmeno un cambio di abiti da portare con noi, allora, la BRAVA dott.ssa Turilli ci SGRIDA pure, asserendo:" vi avevo avvertiti ieri, che vi avrei fatto portare via...." Da notare: eravamo così pericolosi da meritare un T.S.O. che con tutta calma e tranquillità ci avverte pure che il giorno dopo ci farà portare via!... Ed ecco come appare la scena davanti alla casa di nostro zio: c'era un grande spiegamento di carabinieri in divisa che ridevano e si beffeggiavano della nostra situazione, l'autoambulanza parcheggiata dentro al cortile di nostro zio con cui sono stata portata via io, la dott.ssa insieme ad una infermiera in camera con me che attendevano riponessi alcuni abiti e pigiami in una valigia, il personale dell'autoambulanza che si lamentava perchè aveva fretta, io avevo bisogno di andare in bagno e non mi volevano lasciare andare perchè tutti avevano fretta. Mia zia Jole che piangeva, nostro cugino rideva, nostro zio era frastornato, il nostro cane, disperato, legato con il guinzaglio al termosifone in attesa di essere deportato a sua volta al canile di Ferrara, e pensare che ha assistito nostra madre al capezzale del suo letto sintanto che, morente non è stata portata in ospedale!...In quel frangente pazzesco, ricordo di essermi rivolta a mio fratello e molto lucidamente, gli dicevo che, forse, non ci saremmo visti mai più e per questo, gli ricordavo di avergli voluto bene. AVETE MAI VISTO L'INFERNO? NOI, SI'...!
A quel punto, faccio comunque le mie cose, vado in bagno anche se mi era stato proibito ma, con me, viene anche l'infermiera. Le faccio notare che alla finestra ci sono le inferriate, non posso scappare. Inoltre, fuori in giardino, c'è uno schieramento di carabinieri capitanati da quell'EROE del maresciallo Bilardo... dove vuole che scappi?! Per farla breve, io vengo rinchiusa nell'ospedale psichiatrico di S. Giovanni in Persiceto(BO), mio fratello all'Arcispedale S. Anna reparto di psichiatria (FE) e il nostro cane Beagle, Brenda, al Canile di Ferrara, dove subìrà ogni sorta di maltrattamento. Il seguito di questa vicenda la racconterò in un Post dedicato. Mentre mio fratello era trasportato nell'auto dei carabinieri al reparto di psichiatria di Ferrara, lo stesso maresciallo Bilardo gli intimò:" ... e si dimentichi TUTTO, camperà altri cent'anni...."
Era un modo per zittirci e intimidirci, di sicuro non camperemo molto, abbiamo sempre LA MAFIA alle costole!
Il documento attestante le ragioni di questo nostro trattamento coattivo, non è mai stato reso noto, pubblico: nessuno l'ha mai visto, noi nemmeno.
In buona sostanza il documento con cui siamo stati prelevati tanto brutalmente è
BIANCO:
Ecco il documento che attesta "tanto dettagliatamente", l'ordine di deportarci e segregarci.
Una volta che mio fratello è giunto, trasportato dall'auto dei carabinieri all'arcispedale S. Anna, gli è stato imposto subito un beverone-mix di psicofarmaci e l'EROE maresciallo Bilardo è rimasto lì a controllare sino a che non l'ha finito tutto!
Per quanto riguarda me, non appena giunta in ospedale psichiatrico a S. Giovanni in Persiceto(BO), dopo alcune domande dello psichiatra di turno, ho solo risposto che non sapevo il motivo per cui mi trovavo lì, non avendo litigato con nessuno, non avendo avuto nessun problema, ho dichiarato di non saper il perchè ma sapevo, al contrario, di trovarmi sotto estorsione. In questo ospedale, ho subìto ogni sorta di angheria, di trattamenti sanitari pesantissimi, tanto che, avevo le gambe che tremavano in continuazione, tutto il giorno dovevo camminare su e giù per il corridoio perchè non c'era verso di tenere ferme le gambe. Così, mi sono stati imposti ulteriori psicofarmaci per togliere i disturbi provocati dall'altro! ... La notte non ho mai chiuso occhio, proprio mai! Una vera e propria TORTURA, avrebbero fatto parlare anche il più incallito dei delinquenti. Erano farmaci su farmaci e anche imposti. Di giorno e di sera, medici e infermieri mi imbottivano di capsule, compresse, iniezioni. Una mattina, un medico psichiatra, mi aveva messo in lista alcuni purganti. Le sere seguenti, l'infermiera di turno, la più grande delle infermiere, una tipa molto burbera e scorbutica, una vera kapò, m'imponeva di assumere anche queste: avete presente "le famose purghe delle SS Tedesche"? Non potevo nemmeno cambiare l'aria in camera perchè la finestra della camera era sigillata. Il cellulare mi veniva regolarmente requisito e riconsegnato in certi orari e quando potevo chiamavo mio fratello nell'ospedale di Ferrara; solo io avevo il telefono, mentre Alessandro non lo aveva perchè gli era stato sequestrato appena giunto in ospedale. Ogni volta che lo sentivo era sempre peggio, non riusciva più a discernere le parole e parlava sempre più a fatica. Alcuni suoi amici andavano a trovarlo ma erano tutti industriati e quando io telefonavo loro per chiedere di lui, sminuivano le sue condizioni. Nonostante io stessa fossi imbottita di porcherie, mi rendevo conto di tutto il fango in cui ci avevano gettati. Avevo promesso a nostra madre che avrei protetto mio fratello come avrebbe fatto lei ma, entrambi, ci trovavamo in un lager nazista, o meglio, ferrarese e bolognese! La presenza della MAFIA l'avevo già, fin da subito, ravvisata
ma, me ne guardavo bene dal renderlo noto. Ricordo che, una notte, all'improvviso, verso le 03:00 della mattina, venne un infermiere dicendomi che dovevo cambiare immediatamente camera e che lui stesso mi avrebbe aiutata a radunare le mie cose. Doveva giungere in fretta un altro paziente, quindi, dovevo lasciargli la camera. Quanto a me, sono stata trasferita in camera con un'altra ragazza, la quale, con la scusa di essere "fuori di testa", durante la notte aveva il compito di aprire i miei cassetti.(...) Come ho riferito, anche se chiudevo gli occhi, io non dormivo mai, ragion per cui la "beccavo"! E lei: "... scusami sai, volevo solo cercare del pane, avevo fame, volevo vedere se ne avevi!" E il pane, lo cerchi nei miei cassetti?....
Tutta questa orribile storia non finisce qui, ho molto altro, ancora, da raccontare ma non voglio stancare i lettori dilungandomi troppo. Non è finita perchè poi, c'è la fase di passaggio: sono stata trasferita in altro istituto. Riprenderò il discorso, se ne avrò la possibilità...
All'uscita da questi lager (da cui sarei dovuta uscirne piegata, umiliata, affranta, dedita e dipendente dai farmaci, in maniera tale da essere DERUBATA senza fare obbiezioni, con la piena collaborazione degli stessi medici psichiatri, che si sono vilmente e spudoratamente, assoggettati ai diktat della MAFIA), obbligatoriamente, dovevo essere seguita ambulatorialmente presso i servizi sociali di Ferrara. Non mi hanno lasciata in pace una volta: nonostante le mie lamentele sul fatto che mi facevano stare male, UBBIDIVANO all'OBBLIGO di tenermi in pugno con i farmaci e le iniezioni! Mio fratello stava MORENDO, se ne sono resi conto: non avrebbero più potuto estorcerlo, l'importante era piegarlo, sottometterlo ma continuare a derubarlo. Così, almeno a lui, gli psicofarmaci sono stati sospesi. Invece per me, non era finita, per un intero anno sono stata obbligata a pesantissime iniezioni, imposte DALLA MAFIA con la collaborazione della dott.ssa Cinzia DiDomizio e i servizi sociali di Ferrara. La stessa dott.ssa DiDomizio voleva convincermi che ERO MALATA DI MENTE, BISOGNOSA DI CURE PESANTI e che altri 5 psichiatri mi ritenevano tale. Cosa assolutamente improbabile visto che gli altri 5 psichiatri non li avevo mai neanche visti...Parlando in seguito con mio fratello di questa cosa, scoprii che anche a lui, il dott. Cardelli (lo psichiatra-farabutto dei servizi sociali di Ferrara che lo aveva in "trattamento" una volta uscito dall'ospedale di Ferrara e, per inciso, colui che lo stava per UCCIDERE imponendogli gli stessi psicofarmaci subìti anche all'ospedale S. Anna su indicazione del dott. Boccalon), gli aveva prospettato le stesse sentenze, asserendo ancora, che altri 5 psichiatri lo ritenevano "malato"! (...) Inspiegabilmente, questo dott. Cardelli era più al corrente di noi, di quanto andassero avanti i lavori della nostra casa a Mirabello e sapeva persino a che punto fossero! Queste informazioni, gli erano state palesemente "passate", suggerite, dalla MAFIA stessa! Quando, finalmente, ho minacciato di denunciare la dott.ssa DiDomizio se non avesse smesso di impormi le iniezioni e altri pesanti farmaci psichiatrici, cocktail micidiale che mi ha provocato disturbi di cuore che non ho mai avuto in vita mia e difese immunitarie talmente indebolite da compromettere persino le gengive e i denti, la stessa, mi ha risposto in modo sgarbato che lei non era d'accordo ma, accettava!...
Una volta poi giunti ad abitare nella nostra nuova casa di Mirabello, parlando al telefono con alcune operatrici dei servizi sociali, mi confidarono che loro non c'entravano niente e che avevano SOLTANTO eseguito gli ORDINI imposti!
Per poter giustificare trattamenti assurdi e ingiusti, questi psichiatri mi hanno definita
portatrice di un disturbo delirante cronico in trattamento continuo.
Sintesi esame clinico: espressione amimica, appiattimento affettivo, mancanza di critica.
Quando si parla di MAFIA in Italia sei "matto da legare". LA MAFIA NON ESISTE.
Nessuno ci ha mai aiutati: nè i nostri amici, nè i nostri parenti, nè il nostro medico di famiglia e nemmeno il nostro avvocato, che pur poteva fare qualcosa!
VERGOGNA!
Post di riferimento:
Seguono Documenti.
Giovedì 22 Marzo 2012
"Trattamenti forzati. Fatti ignobili e gravissimi coperti da OMERTA'".
URL: http://alessandragandini.blogspot.fr/2011/08/trattamenti-forzati-fatti-ignobili.html
Venerdì 11 Novembre 2011
"Segreti svelati! Omertà e scottanti verità sulla coercizione mafiosa che, da sempre, opprime la famiglia Gandini di Ferrara".
URL: http://alessandragandini.blogspot.fr/2011/11/segreti-svelati-omerta-e-scottanti.html
Martedì 18 ottobre 2011
"Vie d'uscita"?
URL: http://alessandragandini.blogspot.fr/2011/10/vie-d-uscita.html
Questi pubblicati sotto sono alcuni degli appuntamenti che dovevo rispettare per essere torturata su ordini di mafia.
Questo era per mio fratello.
Qui sotto, sono pubblicate solo alcune, delle tante fatture pagate ai vari avvocati, che regolarmente, non dovevano aiutarci, difenderci in maniera leale e veritiera, chiedendoci al contrario, compensi gonfiati ed esagerati; adducendo inoltre, telefonate, costi e interventi non effettivi. Ovviamente, il denaro non lo tenevano per sè!... ma,....
Questi, invece, sono documenti rilasciatici dalla mia "amica" e, per un certo periodo anche avvocato, Barbara Grandi, della quale accenno sopra. Nel documento in alto ci porta a conoscenza che lascia la sua assistenza senza spiegazioni di sorta, costingendoci ad assumere un altro avvocato e altre spese da sostenere, però, si preoccupa di ricordarci la prima udienza e quindi di prendere provvedimenti.
Nonostante ciò, ci presenta una parcella mostruosa! Che potete vedere sotto.
Questa lettera che vedete qui sopra, intestata all'Avvocato Patelmo, ci è stata inviata più e più volte con l'ordine di pagare. Solo per avergli inviato alcuni nostri fax, una nostra telefonata per richiedere assistenza legale e mai essere andati nel suo studio, che come si nota non è a Ferrara, pretendeva, all'epoca dei fatti, cifre assurde per non aver fatto mai niente. Ci ha scritto più volte, intimandoci di pagare. Indovinate di chi è stata l'idea?!
ED ECCO PERCHE' L'ITALIA NON POTRA' MAI RISORGERE!
FINCHE' CI SARANNO PERSONE COME QUESTE, CHE SI PRESTANO A FARE DEL MALE, ANCHE IN MANIERA MOLTO GRAVE, A GENTE ONESTA, IGNARA, PULITA E PERBENE, COME LA NOSTRA FAMIGLIA.
ALESSANDRA E ALESSANDRO GANDINI: SEMPRE SOTTO ESTORSIONE MAFIOSA.
AGGIORNAMENTO:
Questa mattina, alla ripresa del lavoro dopo la sosta domenicale, mio fratello ha ricevuto la quotidiana "vendetta" della casta mafiosa: da alcuni anni, proprio sul posto di lavoro, Alessandro tiene un gatto; un bellissimo gatto, sano, allegro, vispo, che abbiamo chiamato "Puccio". Questo gatto adorava mio fratello, non si sarebbe mai allontanato da lui e da quando ho avuto occasione di conoscerlo anch'io, sono rimasta stupita per il grande attaccamento e affetto che dimostrava.
Ebbene, alcuni giorni fa', c'è stato "l'avvertimento": Puccio presentava una ferita profonda su una zampina, da cui fuoriusciva copiosamente sangue. Inoltre, risultava evidente, che il pelo attorno alla ferita era stato tagliato in modo molto preciso, per poterla praticare meglio.
Questa mattina, appunto, la VENDETTA finale, dopo che avevo pubblicato proprio questo Post: Puccio era raggomilato su sè stesso, morto.
Ricapitoliamo:
in Via Mulinetto 76 a Ferrara, nostro padre è stato picchiato da un vicino di casa perchè il cagnolino abbaiava.
A distanza di 27 anni, in Via Alessandro Volta 71 a Ferrara, dove ci eravamo trasferiti nella nuova casa con la nostra famiglia, ci vengono avvelenati e uccisi con topicida 6 cani, esclusivamente i nostri e nessun altro! dei quali salvato solo uno, avvelenato per ben tre volte.
Dopo 20 anni e dopo lunghe e tremende vicissitudini, ormai soli, io e mio fratello Alessandro andiamo a vivere a Mirabello, provincia Ferrara, e non appena giunti, l'ultimo cane superstite viene avvelenato altre due volte.
Questa mattina, mio fratello scopre l'orribile fine di questo adorabile gatto, ucciso per vendetta.
Credo non siano necessarie ulteriori parole.
Alessandra e Alessandro Gandini, due morti che camminano.
"SE LE AUTORITA' E I GOVERNANTI FOSSERO STATI ONESTI E PULITI, LA VICENDA DELLA FAMIGLIA GANDINI NON AVREBBE MAI AVUTO UN INIZIO! E CERTAMENTE NON AVREBBE AVUTO UN SEGUITO ANCORA OGGI!"
LINK:
TRATTAMENTI FORZATI. FATTI INGNOBILI E GRAVISSIMI COPERTI DA OMERTA' !!! giovedì 22 marzo 2012
http://alessandragandini.blogspot.fr/2011/08/trattamenti-forzati-fatti-ignobili.html
TUTTA LA VERITA' SULLA VICENDA DELLA FAMIGLIA GANDINI di FERRARA.
(II Parte). giovedì 2 maggio 2013
http://alessandragandini.blogspot.fr/2013/05/tutta-la-verita-sulla-vicenda-della.html
mercoledì 9 ottobre 2013
TUTTA LA VERITA' SULLA VICENDA DELLA FAMIGLIA GANDINI DI FERRARA". PARTE III.
Psichiatria: "il lager" della mafia!http://alessandragandini.blogspot.fr/2013/10/aggiornamento-post-tutta-la-la-verita.html
venerdì 11 ottobre 2013
"TUTTA LA VERITA' SULLA VICENDA DELLA FAMIGLIA GANDINI DI FERRARA". (PARTE IV) 4
URL: http://alessandragandini.blogspot.fr/2013/10/tutta-la-verita-sulla-vicenda-della.html
mercoledì 4 giugno 2014
IL MEMORIALE DEI FRATELLI GANDINI: NOI I DEPORTATI DELLO ZOO DI FERRARA! http://alessandragandini.blogspot.fr/2014/06/il-memoriale-dei-fratelli-gandini-noi-i.html
(I PARTE)
Visto che, proprio oggi, mio fratello Alessandro, sul posto di lavoro ha ricevuto pesantissime minacce al fine di poterci piegare all'estorsione e al volere della MAFIA, ho deciso sia giunto il momento che qualche nome e qualche fatto (se ancora non avessi dimostrato abbastanza e proprio su questo Blog-Denuncia), debbano essere dichiarati.
Credo di aver reso bene l'idea che quando scrivo MAFIA (scusate se urlo ma, visto che dobbiamo essere sempre soffocati quando parliamo della nostra vicenda, e non solo da parte della MAFIA, ma anche da parte di TUTTI i cittadini che si sono sempre piegati agli ORDINI mafiosi contro la nostra famiglia, urlo con tutta la forza che può essermi rimasta, LA VERITA'! Ed ecco perchè, spesso, nei miei Post-Denuncia, parlo di MAFIA, al singolare, ma poi ne parlo al plurale. Perchè, ovviamente, non è UNO, sono TANTI e sono "LORO"!), intendo personaggi ben definiti. Personaggi che sono ben NOTI a tutte le persone che sono state preparate e industriate nei nostri confronti.
Solo alcuni esempi:
1)
Come mai tutta la nostra famiglia ha sempre dovuto lottare contro truffe, danni e maltrattamenti (vedi Post Da Bulgarelli a Simoni, ma potrei dire tantissimo anche in altri casi) e quando ci accingevamo a presentare le tante denunce da parte nostra SPARIVANO come per magia?!
2)
Perchè siamo SEMPRE stati maltrattati e raggirati, regolarmente, in tutte le caserme dove intendevamo presentare le nostre denunce?
3)
Come mai, io, mio fratello, nostra mamma e nostro padre, abbiamo subìto un tentativo di estorsione nella caserma di Pontelagoscuro (FE), maresciallo Trovato, mentre abitavamo ancora insieme ai nostri genitori in Via Alessandro Volta 71 a Ferrara e mentre era in corso la vicenda "Simoni"? Vedi Post sotto riportato.
4)
Come mai, quasi tutte le denunce, almeno quelle più scabrose e compromettenti, presentate in sede di polizia, esattamente all'ispettore Dossi di Ferrara, sono "sparite" con le scuse più banali?
E' successo più volte, che l'ispettore Dossi "dimenticasse" di rendere note le nostre denunce.
E' capitato ancora, che lo stesso ispettore Dossi, venisse a prendere rapporto riguardo le vicende accadute con i vicini Simoni, ben conscio del fatto di quanto fossimo vittime inconsapevoli di tante angherie; non ultime, quelle di tutti i nostri cani avvelenati, senza mai svolgere indagini di nessun tipo, nè aiuti di nessun tipo. In alcune occasioni, lo stesso ispettore si mostrò, inspiegabilmente, molto ostile nei nostri confronti. Un po', come sono obbligate a comportarsi tutte le altre persone che attorniano o che hanno attorniato la nostra famiglia. Vista la ferma decisione di consegnargli le nostre denunce in modo che avessero avuto il loro corso, in una occasione, lo stesso ispettore ci minacciò:"... state attenti a pestare certi piedi...!"
4a)
Come mai, gli stessi carabinieri della caserma di Pontelagoscuro ci rendevano note le denunce nei nostri confronti, peraltro false, della famiglia Simoni, alle ore più improbabili come si nota dai documenti? esempio, alle 00:30? vedi documenti alle URL dei Post sotto riportati.
4b)
Nell'anno 2006, telefonai anche al colonnello comandante provinciale dei carabinieri di Via del Campo a Ferrara, facendogli presente la nostra situazione per avere un aiuto. Restammo d'accordo che avrebbe mandato a casa nostra un suo collaboratore per raccogliere le nostre denunce e i fatti di cui eravamo vittime. Si presentò poi, successivamente, il maresciallo Scaringella, il quale invece di raccogliere le nostre denunce, ci mise al corrente che avevamo alle costole "una faida molto pericolosa" solita colpire di generazione in generazione. Quindi, avremmo dovuto "accettare il nostro destino"! Questo è stato TUTTO l'aiuto che abbiamo ricevuto........
5)
Come mai, ogni avvocato che abbiamo assunto, doveva depistare le nostre denunce e anche non renderle note, cercando di convincerci in ogni modo che erano sbagliate e che saremmo finiti MALE? Come mai, gli stessi avvocati da noi interpellati, e sono stati tanti e in tutta Italia, ci dovevano sempre chiedere un sacco di soldi e spese ingiustificate, quando, a ben vedere, non dovevano portare avanti le nostre vicende e soprattutto alla LUCE DEL SOLE?
A questo proposito, accluderò alcune fatture di avvocati, i quali dimostravano persino scarso interesse e impegno, giusto per farci capire che era una battaglia persa in partenza e che sarebbe stato quindi conveniente dissuaderci.
Ultimamente, abbiamo chiesto l'intervento dell'avvocato Anselmo di Ferrara, visto che si descriveva come uno senza paura, che riceveva proiettili per posta ma che continuava sulla sua strada. Telefonicamente, gli abbiamo prospettato la nostra vicenda, che peraltro, conosceva benissimo, e quando è stato il momento di dire CHI e COSA dovevamo denunciare, per tutta risposta, non ha nemmeno salutato, è letteralmente "scappato". Ha riattaccato l'apparecchio senza nemmeno scusarsi!... E non si è mai più fatto sentire! Lo stesso, a suo tempo, ha fatto il famoso avvocato Taormina di Roma. Per non parlare dell'etica professionale dell'Avvocato Bolognesi di Ferrara, il quale, dopo che gli avevo prospettato la situazione, discutendone al telefono prima di accedere al suo studio, con fare e con tono molto arroganti, la prima cosa IMPORTANTE che mi ha fatto sapere era che a lui interessavano solo I SOLDI e MOLTI anche! Per il resto, si sarebbe visto! ...
6)
E, che dire dell'avvocato Giubelli di Ferrara, che dopo aver accettato la nostra difesa nel processo "Simoni", adduceva continuamente scuse, sul fatto che non riuscisse mai a ricevere le nostre denunce via mail, via posta, via scritto, insomma, non le doveva portare avanti. Tanto è vero che, stanca di questo comportamento, ho consegnato personalmente a mano queste denunce, scritte da noi stessi, di nostro pugno. Quindi, questo avvocato non ci ha mai nemmeno svolto le denunce, come suo dovere, e una volta consegnate a mano, visto che non aveva più scuse per non accettarle e renderle effettive, ci ha praticamente MINACCIATI. Eravamo presenti io e mio fratello nel suo studio, ci ha dichiaratamente "avvertiti" che se avessimo portato avanti, a tutti i costi le nostre sacrosante ragioni, AVREMMO CORSO DEI RISCHI!.... :"State attenti a consegnare le denunce, perchè vi metterete nei guai..."!
7)
Cosa dire ancora, dell'avvocato Barbara Grandi di Ferrara, con la quale ho avuto il piacere di condividere un ultimo anno di scuole superiori. Eravamo buone amiche, mi fidavo di lei, insieme abbiamo trascorso studio e divertimento, piccole occasioni per stare insieme alle amiche e agli amici. Qualche volta organizzavamo piccole cene e... anche qualche scherzo, "cose da ragazzi"... Ebbene, la stessa amica Barbara, in qualità di avvocato ha dovuto prendere in giro me e la mia famiglia, riguardo sempre alla vicenda "Simoni", facendoci credere grande impegno, quando poi, non era lei a gestire tutta la situazione! (...) Per poche occasioni di incontro nel suo studio e per consegnare anche a lei le solite denunce da portare avanti, qualche telefonata, per poi "abbandonarci" in vista di un primo processo in tribunale, ci ha chiesto una parcella pari ad uno stipendio!!!
8)
Cosa dire ancora, circa il fatto che, le nostre denunce nel caso "Simoni" non fossero accettate dalle varie caserme di carabinieri, anzi, dopo averne girate alcune, giunti alla caserma di Via Del Campo a Ferrara, presso il maresciallo Gottardi, ci avevano fatto capire, tramite anche altri agenti poi giunti, che "era oramai troppo tardi, denunciare ciò che 'stavamo subendo. Avremmo dovuto farlo molto prima! Adesso, "i Simoni" avrebbero avuto la meglio!"(...)
9)
Come mai, quando ci siamo rivolti, chiedendo aiuto, all'allora capo-gabinetto del prefetto di Ferrara, dott. Martorano, oggi all'area della sicurezza di Ferrara, ha trattato malamente e con molta sufficienza mio fratello Alessandro, sbrigando la questione in modo veloce e con un certo fastidio?! Quando poi, ho tentato anch'io di richiamarlo telefonicamente per chiedere il suo aiuto e il suo interessamento alla vicenda, con tono arrogante mi sono sentita dire "NON CI CONTI"!...(...)
10)
Abbiamo chiesto udienza ancora anni fa', presso il procuratore capo dott. Messina di Ferrara.
Non sappiamo nemmeno se ne sia mai stato messo al corrente, fatto è che poi cambiò pure sede e città.
Ovunque andassimo a denunciare la nostra terribile vicenda, ovunque si chiudevano tutte le porte!
Persino alla procura di Ferrara, ogni nostra denuncia è debitamente stata annullata!
11)
Come si spiega che in sede di Tribunale a Ferrara, vicenda "Simoni", dopo una serie di udienze che non portavano mai a nessuna conclusione e dopo avercene prospettate da parte del Giudice di Pace, ancora tante altre, non sapendo di avere LA MAFIA alle costole, avevo informato lo stesso Giudice, dott.ssa Brini, che pur non essendo giunti a nessuna conclusione e pur avendo dovuto subìre tante angherie da parte della citata famiglia, avevo pensato di "offrire" a questi, una sorta di "regalo" affinchè la smettessero di farci soffrire sia nella stessa palazzina di Via Volta, dove abitavamo con i nostri genitori, e sia in Tribunale, visto che lo stesso Giudice prospettava lunghe e interminabili udienze a causa proprio dei Simoni, i quali, senza nessun risultato, senza nessun diritto, pretendevano da noi 20.000 Euro: 5.000 Euro a testa, per ogni componente della famiglia, quale "risarcimento" per aver subìto, a sentire loro, offese da parte nostra!!!.... In una delle successive udienze, il giudice, dott.ssa Brini, rende nota la mia "offerta" per chiudere la vicenda, anche se non ero assolutamente tenuta a fare una cosa del genere! Ma, nostro padre era già molto ammalato (su ordine mafioso), nostra madre dava segni di sfinimento (era già stata colpita da tumore su ordini mafiosi), in casa si discuteva solo di udienze, liti e liti con i vicini (tutti industriati), insomma, per farla breve, offrivo quello che avevo per chiudere la vicenda. Non avevo però fatto i conti con LA MAFIA, che non sapevo di avere alle costole! Simoni era una semplice pedina messa lì per assemblare la scenetta e la truffa!...
La mia "offerta" consisteva nel regalare alla famiglia Simoni, una pelliccia di volpe che mi era stata regalata a Natale. Su consiglio del mio stesso avvocato, l'avevo fatta valutare, circa 3000 Euro.
In sede di Tribunale, succede che alla mia offerta di PACE, i Simoni, su ordine mafioso, non accettano e il Giudice Brini prospetta un'altra SOLUZIONE: mi concede il tempo di venderla per raccimolare la cifra da devolvere ai Simoni!!!!....
Secondo voi che leggete, vi sembra tutto regolare?
12)
Come si spiega ancora questa situazione?! Mancati entrambi i nostri genitori, decidiamo di allontanarci il più in fretta possibile dalla "Casa Degli Orrori" di Via A. Volta e di restare per un po' di tempo a casa di nostri parenti a S.Bartolomeo in Bosco (FE), in attesa di trovare e acquistare una casa che andasse bene per me, mio fratello e il nostro ultimo cane superstite. Con questi parenti da parte di mamma, esisteva un grande affetto e loro stessi ci avevano accolti molto volentieri, ospitali come sempre, mettendoci a disposizione una stanza apposta per noi. Nel frattempo, cercavamo un casa adeguata alle nostre esigenze. In tutto il periodo, da inizio Gennaio 2007 a inizio Maggio 2007, siamo stati continuamente molestati da Carabinieri del posto, i quali, nella persona del maresciallo Bilardo, erano continuamente a casa di questi nostri zii, entrando con prepotenza in casa senza nemmeno bussare o chiedere di poter entrare (è una casa in campagna e la porta era sempre aperta) e intimandoci, sempre con tono prepotente, di andarcene via. Chi non conosce bene la questione si chiederà "perchè"! Vivendo con i nostri zii, non avevamo più bollette di gas, luce, acqua o altro da pagare. Nostro zio non ha mai voluto niente da noi, anche se, più volte, ci eravamo proposti di partecipare alle spese. L'unico modo per continuare ad estorcerci in modo "occulto" era quello di farci andare via da casa degli zii, subito! e con la forza! in modo così, da obbligarci a spendere di nuovo per mantenerci. In questo modo, LA MAFIA avrebbe potuto riprendere ad inserire "pizzi" ed estorsioni occulte su qualsiasi nostra spesa/acquisto. Siccome noi, 'stavamo ancora cercando la nostra casa, abbiamo comunque preso un po' di tempo. Allora, sempre il maresciallo Bilardo per farci allontanare, finge una denuncia da parte di nostro zio in cui lui stesso chiede aiuto ai carabinieri di S. Bartolomeo per allontanarci da casa sua. Ne parlo direttamente con lo zio Almo, gli faccio presente la questione e lui, quasi a bassa voce, mi confida:" E... SE IO TI DICESSI CHE NON NE SO NIENTE?"
La denuncia di nostro zio non è mai esistita.
Premetto, che per costringerci ad andarcene via subito dalla casa degli zii, LA MAFIA li costringeva a trattarci molto male, ad esempio, non ci potevano più consentire di consumare i pasti seduti a tavola con loro. Quindi, mangiavamo sui nostri letti. La badante di allora, dello zio, aveva l'obbligo di fare da tramite per consegnare "il pizzo".
Successivamente, lo stesso maresciallo Bilardo, dopo aver tentato anche di "mettere le mani addosso a me", per convincerci ad andarcene in fretta, siamo a inizio Maggio 2007, giunge con tanto di truppa, come avesse dovuto catturare il peggiore dei BOSS sulla terra, con tanto di spiegamento di forze e autoambulanza, davanti alla casa di nostro zio, adducendo ad un nostro internamento in ospedale psichiatrico, ovvero T.S.O. (trattamento sanitario obbligatorio), con la compiacenza della dott.ssa Turilli di Ferrara, psichiatra, che si è prestata a stabilire e dichiarare, che io e mio fratello eravamo "matti da legare" (questione che ha stabilito "su due piedi" , con un gravissimo sopruso e dichiarando IL FALSO, davanti alla porta di casa e dopo aver sentito che ci erano da poco, mancati entrambi i genitori!!!!! Per cui, fate tutti attenzione: se doveste subìre più di un lutto, è probabile che siate tutti da T.S.O.!!!). In base quindi, alla dichiarazione della dott.ssa Turilli e al maresciallo Bilardo, io e mio fratello veniamo prelevati con la forza. Ovviamente, QUALCUNO ha dato ORDINI perchè tutto questo avvennisse! QUALCUNO che si è servito di queste due persone-pedine, affinchè ciò potesse essere messo in pratica, cammuffato da LEGALITA'. Aggiungo, che al momento della nostra "evacuazione", non avevamo nemmeno un cambio di abiti da portare con noi, allora, la BRAVA dott.ssa Turilli ci SGRIDA pure, asserendo:" vi avevo avvertiti ieri, che vi avrei fatto portare via...." Da notare: eravamo così pericolosi da meritare un T.S.O. che con tutta calma e tranquillità ci avverte pure che il giorno dopo ci farà portare via!... Ed ecco come appare la scena davanti alla casa di nostro zio: c'era un grande spiegamento di carabinieri in divisa che ridevano e si beffeggiavano della nostra situazione, l'autoambulanza parcheggiata dentro al cortile di nostro zio con cui sono stata portata via io, la dott.ssa insieme ad una infermiera in camera con me che attendevano riponessi alcuni abiti e pigiami in una valigia, il personale dell'autoambulanza che si lamentava perchè aveva fretta, io avevo bisogno di andare in bagno e non mi volevano lasciare andare perchè tutti avevano fretta. Mia zia Jole che piangeva, nostro cugino rideva, nostro zio era frastornato, il nostro cane, disperato, legato con il guinzaglio al termosifone in attesa di essere deportato a sua volta al canile di Ferrara, e pensare che ha assistito nostra madre al capezzale del suo letto sintanto che, morente non è stata portata in ospedale!...In quel frangente pazzesco, ricordo di essermi rivolta a mio fratello e molto lucidamente, gli dicevo che, forse, non ci saremmo visti mai più e per questo, gli ricordavo di avergli voluto bene. AVETE MAI VISTO L'INFERNO? NOI, SI'...!
A quel punto, faccio comunque le mie cose, vado in bagno anche se mi era stato proibito ma, con me, viene anche l'infermiera. Le faccio notare che alla finestra ci sono le inferriate, non posso scappare. Inoltre, fuori in giardino, c'è uno schieramento di carabinieri capitanati da quell'EROE del maresciallo Bilardo... dove vuole che scappi?! Per farla breve, io vengo rinchiusa nell'ospedale psichiatrico di S. Giovanni in Persiceto(BO), mio fratello all'Arcispedale S. Anna reparto di psichiatria (FE) e il nostro cane Beagle, Brenda, al Canile di Ferrara, dove subìrà ogni sorta di maltrattamento. Il seguito di questa vicenda la racconterò in un Post dedicato. Mentre mio fratello era trasportato nell'auto dei carabinieri al reparto di psichiatria di Ferrara, lo stesso maresciallo Bilardo gli intimò:" ... e si dimentichi TUTTO, camperà altri cent'anni...."
Era un modo per zittirci e intimidirci, di sicuro non camperemo molto, abbiamo sempre LA MAFIA alle costole!
Il documento attestante le ragioni di questo nostro trattamento coattivo, non è mai stato reso noto, pubblico: nessuno l'ha mai visto, noi nemmeno.
In buona sostanza il documento con cui siamo stati prelevati tanto brutalmente è
BIANCO:
Ecco il documento che attesta "tanto dettagliatamente", l'ordine di deportarci e segregarci.
Una volta che mio fratello è giunto, trasportato dall'auto dei carabinieri all'arcispedale S. Anna, gli è stato imposto subito un beverone-mix di psicofarmaci e l'EROE maresciallo Bilardo è rimasto lì a controllare sino a che non l'ha finito tutto!
Per quanto riguarda me, non appena giunta in ospedale psichiatrico a S. Giovanni in Persiceto(BO), dopo alcune domande dello psichiatra di turno, ho solo risposto che non sapevo il motivo per cui mi trovavo lì, non avendo litigato con nessuno, non avendo avuto nessun problema, ho dichiarato di non saper il perchè ma sapevo, al contrario, di trovarmi sotto estorsione. In questo ospedale, ho subìto ogni sorta di angheria, di trattamenti sanitari pesantissimi, tanto che, avevo le gambe che tremavano in continuazione, tutto il giorno dovevo camminare su e giù per il corridoio perchè non c'era verso di tenere ferme le gambe. Così, mi sono stati imposti ulteriori psicofarmaci per togliere i disturbi provocati dall'altro! ... La notte non ho mai chiuso occhio, proprio mai! Una vera e propria TORTURA, avrebbero fatto parlare anche il più incallito dei delinquenti. Erano farmaci su farmaci e anche imposti. Di giorno e di sera, medici e infermieri mi imbottivano di capsule, compresse, iniezioni. Una mattina, un medico psichiatra, mi aveva messo in lista alcuni purganti. Le sere seguenti, l'infermiera di turno, la più grande delle infermiere, una tipa molto burbera e scorbutica, una vera kapò, m'imponeva di assumere anche queste: avete presente "le famose purghe delle SS Tedesche"? Non potevo nemmeno cambiare l'aria in camera perchè la finestra della camera era sigillata. Il cellulare mi veniva regolarmente requisito e riconsegnato in certi orari e quando potevo chiamavo mio fratello nell'ospedale di Ferrara; solo io avevo il telefono, mentre Alessandro non lo aveva perchè gli era stato sequestrato appena giunto in ospedale. Ogni volta che lo sentivo era sempre peggio, non riusciva più a discernere le parole e parlava sempre più a fatica. Alcuni suoi amici andavano a trovarlo ma erano tutti industriati e quando io telefonavo loro per chiedere di lui, sminuivano le sue condizioni. Nonostante io stessa fossi imbottita di porcherie, mi rendevo conto di tutto il fango in cui ci avevano gettati. Avevo promesso a nostra madre che avrei protetto mio fratello come avrebbe fatto lei ma, entrambi, ci trovavamo in un lager nazista, o meglio, ferrarese e bolognese! La presenza della MAFIA l'avevo già, fin da subito, ravvisata
ma, me ne guardavo bene dal renderlo noto. Ricordo che, una notte, all'improvviso, verso le 03:00 della mattina, venne un infermiere dicendomi che dovevo cambiare immediatamente camera e che lui stesso mi avrebbe aiutata a radunare le mie cose. Doveva giungere in fretta un altro paziente, quindi, dovevo lasciargli la camera. Quanto a me, sono stata trasferita in camera con un'altra ragazza, la quale, con la scusa di essere "fuori di testa", durante la notte aveva il compito di aprire i miei cassetti.(...) Come ho riferito, anche se chiudevo gli occhi, io non dormivo mai, ragion per cui la "beccavo"! E lei: "... scusami sai, volevo solo cercare del pane, avevo fame, volevo vedere se ne avevi!" E il pane, lo cerchi nei miei cassetti?....
Tutta questa orribile storia non finisce qui, ho molto altro, ancora, da raccontare ma non voglio stancare i lettori dilungandomi troppo. Non è finita perchè poi, c'è la fase di passaggio: sono stata trasferita in altro istituto. Riprenderò il discorso, se ne avrò la possibilità...
All'uscita da questi lager (da cui sarei dovuta uscirne piegata, umiliata, affranta, dedita e dipendente dai farmaci, in maniera tale da essere DERUBATA senza fare obbiezioni, con la piena collaborazione degli stessi medici psichiatri, che si sono vilmente e spudoratamente, assoggettati ai diktat della MAFIA), obbligatoriamente, dovevo essere seguita ambulatorialmente presso i servizi sociali di Ferrara. Non mi hanno lasciata in pace una volta: nonostante le mie lamentele sul fatto che mi facevano stare male, UBBIDIVANO all'OBBLIGO di tenermi in pugno con i farmaci e le iniezioni! Mio fratello stava MORENDO, se ne sono resi conto: non avrebbero più potuto estorcerlo, l'importante era piegarlo, sottometterlo ma continuare a derubarlo. Così, almeno a lui, gli psicofarmaci sono stati sospesi. Invece per me, non era finita, per un intero anno sono stata obbligata a pesantissime iniezioni, imposte DALLA MAFIA con la collaborazione della dott.ssa Cinzia DiDomizio e i servizi sociali di Ferrara. La stessa dott.ssa DiDomizio voleva convincermi che ERO MALATA DI MENTE, BISOGNOSA DI CURE PESANTI e che altri 5 psichiatri mi ritenevano tale. Cosa assolutamente improbabile visto che gli altri 5 psichiatri non li avevo mai neanche visti...Parlando in seguito con mio fratello di questa cosa, scoprii che anche a lui, il dott. Cardelli (lo psichiatra-farabutto dei servizi sociali di Ferrara che lo aveva in "trattamento" una volta uscito dall'ospedale di Ferrara e, per inciso, colui che lo stava per UCCIDERE imponendogli gli stessi psicofarmaci subìti anche all'ospedale S. Anna su indicazione del dott. Boccalon), gli aveva prospettato le stesse sentenze, asserendo ancora, che altri 5 psichiatri lo ritenevano "malato"! (...) Inspiegabilmente, questo dott. Cardelli era più al corrente di noi, di quanto andassero avanti i lavori della nostra casa a Mirabello e sapeva persino a che punto fossero! Queste informazioni, gli erano state palesemente "passate", suggerite, dalla MAFIA stessa! Quando, finalmente, ho minacciato di denunciare la dott.ssa DiDomizio se non avesse smesso di impormi le iniezioni e altri pesanti farmaci psichiatrici, cocktail micidiale che mi ha provocato disturbi di cuore che non ho mai avuto in vita mia e difese immunitarie talmente indebolite da compromettere persino le gengive e i denti, la stessa, mi ha risposto in modo sgarbato che lei non era d'accordo ma, accettava!...
Una volta poi giunti ad abitare nella nostra nuova casa di Mirabello, parlando al telefono con alcune operatrici dei servizi sociali, mi confidarono che loro non c'entravano niente e che avevano SOLTANTO eseguito gli ORDINI imposti!
Per poter giustificare trattamenti assurdi e ingiusti, questi psichiatri mi hanno definita
portatrice di un disturbo delirante cronico in trattamento continuo.
Sintesi esame clinico: espressione amimica, appiattimento affettivo, mancanza di critica.
Quando si parla di MAFIA in Italia sei "matto da legare". LA MAFIA NON ESISTE.
Nessuno ci ha mai aiutati: nè i nostri amici, nè i nostri parenti, nè il nostro medico di famiglia e nemmeno il nostro avvocato, che pur poteva fare qualcosa!
VERGOGNA!
Post di riferimento:
Seguono Documenti.
Giovedì 22 Marzo 2012
"Trattamenti forzati. Fatti ignobili e gravissimi coperti da OMERTA'".
URL: http://alessandragandini.blogspot.fr/2011/08/trattamenti-forzati-fatti-ignobili.html
Venerdì 11 Novembre 2011
"Segreti svelati! Omertà e scottanti verità sulla coercizione mafiosa che, da sempre, opprime la famiglia Gandini di Ferrara".
URL: http://alessandragandini.blogspot.fr/2011/11/segreti-svelati-omerta-e-scottanti.html
Martedì 18 ottobre 2011
"Vie d'uscita"?
URL: http://alessandragandini.blogspot.fr/2011/10/vie-d-uscita.html
Questi pubblicati sotto sono alcuni degli appuntamenti che dovevo rispettare per essere torturata su ordini di mafia.
Questo era per mio fratello.
Qui sotto, sono pubblicate solo alcune, delle tante fatture pagate ai vari avvocati, che regolarmente, non dovevano aiutarci, difenderci in maniera leale e veritiera, chiedendoci al contrario, compensi gonfiati ed esagerati; adducendo inoltre, telefonate, costi e interventi non effettivi. Ovviamente, il denaro non lo tenevano per sè!... ma,....
Questi, invece, sono documenti rilasciatici dalla mia "amica" e, per un certo periodo anche avvocato, Barbara Grandi, della quale accenno sopra. Nel documento in alto ci porta a conoscenza che lascia la sua assistenza senza spiegazioni di sorta, costingendoci ad assumere un altro avvocato e altre spese da sostenere, però, si preoccupa di ricordarci la prima udienza e quindi di prendere provvedimenti.
Nonostante ciò, ci presenta una parcella mostruosa! Che potete vedere sotto.
Questa lettera che vedete qui sopra, intestata all'Avvocato Patelmo, ci è stata inviata più e più volte con l'ordine di pagare. Solo per avergli inviato alcuni nostri fax, una nostra telefonata per richiedere assistenza legale e mai essere andati nel suo studio, che come si nota non è a Ferrara, pretendeva, all'epoca dei fatti, cifre assurde per non aver fatto mai niente. Ci ha scritto più volte, intimandoci di pagare. Indovinate di chi è stata l'idea?!
ED ECCO PERCHE' L'ITALIA NON POTRA' MAI RISORGERE!
FINCHE' CI SARANNO PERSONE COME QUESTE, CHE SI PRESTANO A FARE DEL MALE, ANCHE IN MANIERA MOLTO GRAVE, A GENTE ONESTA, IGNARA, PULITA E PERBENE, COME LA NOSTRA FAMIGLIA.
ALESSANDRA E ALESSANDRO GANDINI: SEMPRE SOTTO ESTORSIONE MAFIOSA.
AGGIORNAMENTO:
Questa mattina, alla ripresa del lavoro dopo la sosta domenicale, mio fratello ha ricevuto la quotidiana "vendetta" della casta mafiosa: da alcuni anni, proprio sul posto di lavoro, Alessandro tiene un gatto; un bellissimo gatto, sano, allegro, vispo, che abbiamo chiamato "Puccio". Questo gatto adorava mio fratello, non si sarebbe mai allontanato da lui e da quando ho avuto occasione di conoscerlo anch'io, sono rimasta stupita per il grande attaccamento e affetto che dimostrava.
Ebbene, alcuni giorni fa', c'è stato "l'avvertimento": Puccio presentava una ferita profonda su una zampina, da cui fuoriusciva copiosamente sangue. Inoltre, risultava evidente, che il pelo attorno alla ferita era stato tagliato in modo molto preciso, per poterla praticare meglio.
Questa mattina, appunto, la VENDETTA finale, dopo che avevo pubblicato proprio questo Post: Puccio era raggomilato su sè stesso, morto.
foto sopra, "l'avvertimento".
Puccio, oramai senza vita.Ricapitoliamo:
in Via Mulinetto 76 a Ferrara, nostro padre è stato picchiato da un vicino di casa perchè il cagnolino abbaiava.
A distanza di 27 anni, in Via Alessandro Volta 71 a Ferrara, dove ci eravamo trasferiti nella nuova casa con la nostra famiglia, ci vengono avvelenati e uccisi con topicida 6 cani, esclusivamente i nostri e nessun altro! dei quali salvato solo uno, avvelenato per ben tre volte.
Dopo 20 anni e dopo lunghe e tremende vicissitudini, ormai soli, io e mio fratello Alessandro andiamo a vivere a Mirabello, provincia Ferrara, e non appena giunti, l'ultimo cane superstite viene avvelenato altre due volte.
Questa mattina, mio fratello scopre l'orribile fine di questo adorabile gatto, ucciso per vendetta.
Credo non siano necessarie ulteriori parole.
Alessandra e Alessandro Gandini, due morti che camminano.
"SE LE AUTORITA' E I GOVERNANTI FOSSERO STATI ONESTI E PULITI, LA VICENDA DELLA FAMIGLIA GANDINI NON AVREBBE MAI AVUTO UN INIZIO! E CERTAMENTE NON AVREBBE AVUTO UN SEGUITO ANCORA OGGI!"
LINK:
TRATTAMENTI FORZATI. FATTI INGNOBILI E GRAVISSIMI COPERTI DA OMERTA' !!! giovedì 22 marzo 2012
http://alessandragandini.blogspot.fr/2011/08/trattamenti-forzati-fatti-ignobili.html
TUTTA LA VERITA' SULLA VICENDA DELLA FAMIGLIA GANDINI di FERRARA.
(II Parte). giovedì 2 maggio 2013
http://alessandragandini.blogspot.fr/2013/05/tutta-la-verita-sulla-vicenda-della.html
mercoledì 9 ottobre 2013
TUTTA LA VERITA' SULLA VICENDA DELLA FAMIGLIA GANDINI DI FERRARA". PARTE III.
Psichiatria: "il lager" della mafia!http://alessandragandini.blogspot.fr/2013/10/aggiornamento-post-tutta-la-la-verita.html
venerdì 11 ottobre 2013
"TUTTA LA VERITA' SULLA VICENDA DELLA FAMIGLIA GANDINI DI FERRARA". (PARTE IV) 4
URL: http://alessandragandini.blogspot.fr/2013/10/tutta-la-verita-sulla-vicenda-della.html
mercoledì 4 giugno 2014
IL MEMORIALE DEI FRATELLI GANDINI: NOI I DEPORTATI DELLO ZOO DI FERRARA! http://alessandragandini.blogspot.fr/2014/06/il-memoriale-dei-fratelli-gandini-noi-i.html
Tutta la mia solidarietà.
RispondiEliminaGrazie Di Cuore! Apprezziamo molto!
RispondiEliminaAlessandra & Alessandro