Anniversario di morte della nostra mamma.
Anna Maria Pocaterra Gandini
18 Agosto 2006 - 18 Agosto 2013.
VITTIMA della MAFIA.
Sei stata una mamma dolce, affettuosa e comprensiva, ma soprattutto intelligente, che ci ha insegnato i veri valori che contano davvero nella vita. Che ci ha insegnato ad amare la nostra famiglia e il nostro prossimo. Ma tu, eri anche un angelo sulla Terra. E gli angeli, prima o poi, volano in Cielo! Sei volata via troppo presto e in silenzio, per colpa di odiosi demoni terreni. Ma sei ancora accanto a noi. E a volte, ci sembra di udire un battito d'ali!
Continuate a leggere questo Post, è importante! Grazie!
Nostra madre è stata uccisa omertosamente su ordini di mafia. Gli attentati non sempre sono evidenti, anzi, spesso avvengono in omertà e in modo tale che appaiano agli occhi dei più, come calamità naturali o come malattie contratte accidentalmente. Tutto questo, con la collaborazione di persone comuni, le quali però, ricoprono un ruolo attinente alla situazione che la mafia si è prefissata di creare o di ottenere. A nostra madre sono state iniettate cellule tumorali, poi, le è stato impedito di curarsi: chi è sotto estorsione non ne ha il diritto!
Rimando la storia al mio Post sotto elencato.
Nostra mamma si trovava all'arcispedale S. Anna di Ferrara, dove era stata trasportata per curare un terribile male: un cancro! Che col passare del tempo si era esteso sino a formare una terribile infezione piena di larve! Le era stato impedito di farlo sapere alla sua famiglia, pena la vita dei suoi figli! LA MAFIA ce la doveva togliere a tutti i costi! E così, nostro padre e i nostri nonni!
Dopo l'intervento chirurgico, mamma sembrava abbastanza ripresa e aveva persino ripreso a mangiare. Non vedevamo l'ora di riaverla a casa e insieme tutti noi, di prodigarci per le cure che erano già state stabilite e organizzate. Un medico donna del reparto di malattie infettive, industriata dalla MAFIA, aveva ricevuto l'ordine di convincere mio fratello a non riportarla a casa ma, al contrario, di lasciarla in un istituto. Questo, perché LA MAFIA avrebbe continuato a maltrattarla tramite il personale incaricato (tipico trattamento riservato a chi si trova sotto estorsione), non avrebbe permesso di praticarle le cure adatte (sempre per il solito motivo) e si sarebbe "rubata" la sua pensione e una retta per il suo mantenimento. Ovviamente, di comune accordo, noi non avremmo mai accettato! Allora, LA MAFIA ha dato la sua sentenza: o in istituto oppure non dovevamo averla neanche noi, doveva morire subito! Nostra madre, al rientro a casa, non è riuscita a vivere nemmeno due giorni! Da notare che appena due giorni prima mangiava ed era cosciente, ci dava consigli su come organizzare la casa, la famiglia e anche il cane. Appena giunta a casa, trasportata da un'autoambulanza, ha subito detto che stava per morire! E così è stato!
Mi vengono i brividi se penso che "quella donna medico", che ha "lavorato" e si è prestata per LA MAFIA in OMERTA', si trova ancora al suo posto di lavoro! A chi toccherà la prossima volta?! Di sicuro a me e a mio fratello! Come è avvenuto, anche se con altri medici omertosi molto "collaborativi", ad esempio per la nonna materna, Amabile Norina Blè, originaria di Ruina di Ro' Ferrarese.
Entrata all'arcispedale S. Anna di Ferrara per un banale disturbo agli occhi, la nonna Amabile soggiogata dalla paura, si è lasciata sottoporre ad una serie di interventi chirurgici che sembrava non avere mai fine: al termine di uno gliene veniva immediatamente imposto un altro, non stabilendo mai una diagnosi, causa e soluzione! Sintanto che, da lì, non è più uscita viva! E' morta, ufficialmente, per setticemia e, guarda caso, aveva la stessa età di quando è mancata anche nostra mamma (sua figlia), 71 anni e quasi nello stesso mese, una Luglio, l'altra Agosto. E' solo un Destino che le donne della nostra famiglia debbano morire entro e non oltre questa età?
Da sinistra: Nonna Amabile Norina Blé Pocaterra, Mamma Anna Maria Pocaterra Gandini, Alessandra Maria e Alessandro Gandini.
Eppoi, c'è nostro nonno materno, Alfeo Pocaterra, detto Alfio, sempre originario di Ruina di Rò, al quale, come a sua figlia, nostra mamma, hanno iniettato cellule tumorali e con la scusa che non c'era niente da fare, è stato lasciato morire senza tentare nemmeno di curarlo. Allo stesso nonno Alfio, LA MAFIA ha provocato anche un incidente stradale mentre si trovava a Levico (Trento) per vacanza. Per questo tipo di incidente, è stato incaricato un ragazzo con un motorino, il quale, anche lui di Ferrara in vacanza a Levico, ha avuto l'obbligo di investirlo mentre nostro nonno, a piedi, stava facendo una passeggiata, provocandogli danni tali da portarlo in ospedale. In seguito, questo ragazzo ammise la sua colpa e chiese scusa anche a nostra madre. Un altro incidente, fu provocato sempre a nostro nonno, mentre, in sella al suo motorino, si recava a trovare una parente. Sulla strada del paese di Pescara (Ferrara), fu investito da un altro ragazzo in moto ma questa volta, questo ragazzo non si fermò. Nonno Alfio fu trasportato in ospedale e fu presentata anche denuncia. Inoltre, un nipote dei nonni, Davide Ravani, figlio di una sorella di nonna Amabile, cercò continuamente di raggirarli facendosi consegnare somme di denaro notevoli. Con varie scuse, entrando nella loro simpatia e fiducia, vista la parentela e trovandosi molto vicino a loro come abitazione, li convinse in varie occasioni a farsi consegnare del denaro. Questi fatti, noi li abbiamo scoperti solo dopo la morte dei nonni: mettendo in ordine le loro cose in casa loro, nostra madre trovò un libretto, una specie di diario, dove nostra nonna era solita annotare ogni cosa e lì sono state annotate anche le somme di denaro con a fianco le date di consegna, che il nipote, incaricato dalla MAFIA, si faceva elargire!
Nonno Alfeo Pocaterra accompagna sua figlia Anna Maria all'altare.
Poi, è giunto il momento di nostro padre, al quale, tramite il suo dentista di fiducia, dott. Tabacchi di Ferrara, che aveva lo studio dentistico in Via Porta Pò, è stata trasmessa una grave malattia, sviluppatasi, in seguito, in un tumore. Un tumore che non ha avuto la possibilità di curare, perché, nonostante analisi ed ecografie regolarmente effettuate, su ORDINI MAFIOSI, non gli veniva comunicato: i medici avevano avuto ORDINE di non farglielo sapere! Ancora, al pari di nostra madre, LA MAFIA usa la stessa metodica anche quando nostro padre sta' per uscire dall'arcispedale S. Anna per tornare a casa accompagnato da mio fratello. Pronto per la dimissione, LA MAFIA impone immediatamente l'ORDINE di non farlo dimettere! Così, il medico incaricato e pilotato non lo dimette e senza nessuna motivazione gli impone una visita presso l'ambulatorio dello psicologo. Questo fu un pretesto per poterlo trattenere, quando, il primario della medicina generale del S. Anna, aveva dato la sua parola a mio fratello che nostro padre sarebbe stato dimesso in mattinata. Mio fratello Alessandro, spiegò al primario di avere LA MAFIA alle costole che avrebbe potuto impedire di portarlo a casa: per questo motivo il primario gli diede la sua parola. Per cui, LA MAFIA ideò "la questione dello psicologo" per non darci la possibilità di riportarlo a casa e poi, per gettarlo in un istituto come aveva intenzione di fare con nostra madre. Nel momento in cui nostro padre si accinse ad entrare nell'ambulatorio dello psicologo, lo stesso psicologo cercò di impedire a mio fratello di entrare insieme a papà. Allora, Alessandro si impose e rifiutò di lasciarlo solo, notando una situazione anomala, inusuale e sospetta. La malattia di nostro padre non aveva niente a che vedere con lo psicologo, inoltre, come già stabilito, era in attesa di uscire ed essere accompagnato a casa! Una volta entrati nell'ambulatorio, mio fratello capì che lo psicologo, su ORDINI MAFIOSI, aveva il compito di raggirare nostro padre con frasi e domande per convincerlo a non tornare a casa. Comunque, papà non si lasciò intimidire ed espresse chiaramente la volontà di "rimanere con i suoi figli, che lo 'stavano aspettando a casa"!
C'è ancora un fatto "curioso" che mi riguarda: avevo circa vent'anni, un po' per scherzo, con alcune amiche (tutte industriate dalla mafia...), mi recai presso l'abitazione di una sedicente "sensitiva", signora Cantelli, in Viale XXV Aprile a Ferrara. Questa persona, tra le altre falsità e i "messaggi" suggeriti dalla MAFIA, mi predisse che, avanti negli anni, avrei dovuto subìre un intervento molto importante ma che sarebbe andato tutto bene. Tralascio la dovizia di particolari raccapriccianti! Questa situazione si è poi verificata come descritta e annunciata dalla sensitiva e mi riferisco al terribile e grandissimo fibroma all'utero per il quale ho sofferto moltissimo e che nessun medico, anche specialista, era tenuto a rivelarmi! Non venitemi a dire che l'esatta premonizione della sensitiva fu dovuta alle sue CAPACITA' DIVINATORIE...! LA MAFIA, in realtà, mi aveva già procurato qualcosa tramite i vari controlli e analisi di routine e ha suggerito alla "sensitiva", fatti di cui era già a conoscenza, poiché provocati di proposito!
Questi appena descritti, sono tutti metodi usati dalla MAFIA, per creare ATTENTATI, INTIMIDAZIONI E AVVERTIMENTI OCCULTI, COPERTI DA OMERTA'!
N.B.:
Sabato 17 Agosto alle ore 18, mio fratello ed io siamo riusciti, finalmente, ad ottenere una S. Messa per ricordare mamma e papà, presso la chiesa parrocchiale dell'Addolorata a Ferrara. Conosciamo bene questa parrocchia sia io che mio fratello perché qui, abbiamo frequentato regolarmente il Catechismo, abbiamo ricevuto Cresima e Comunione, abitando poco distanti e i nostri stessi familiari la frequentavano quando erano in vita. LA MAFIA non ci ha mai concesso la Santa Messa in ricordo dei nostri cari e, quando era possibile ottenerla, ogni parroco delle chiese alle quali ci siamo rivolti, aveva l'OBBLIGO di storpiare i nomi in modo da non riconoscerli nemmeno. Vedremo cosa provocherà LA MAFIA in questa occasione.
Alessandra e Alessandro Gandini di Ferrara: condannati a morte dalla mafia, dalla gente omertosa, dall'Italia omertosa: senza nessun appello, come tutta la famiglia Gandini!
LINK dei POST:
giovedì 16 Agosto 2012 "Mamma, sei il nostro angelo"! Anniversario di morte.
http://alessandragandini.blogspot.fr/2012/08/mamma-sei-il-nostro-angelo-anniversario.html
giovedì 10 Maggio 2012 "Mamma Anna: dilaniata dalla mafia e uccisa dalla gente"!
http://alessandragandini.blogspot.fr/2012/05/mamma-anna-dilaniata-dalla-mafia-e.html
17 Ottobre 2011, "Urgente, tutte le persone oneste prendano nota"!
http://alessandragandini.blogspot.fr/2011/10/urgente-tutte-le-persone-oneste.html
20 Dicembre 2011, "Omertà sulla vicenda della famiglia Gandini di Ferrara".
http://alessandragandini.blogspot.fr/2011/12/omerta-sulla-vicenda-della-famiglia.html
lunedì 17 ottobre 2011 "Riferimento al post: all'attenzione di tutti i cittadini Italiani e stranieri".
http://alessandragandini.blogspot.fr/2011/10/riferimento-al-post-allattenzione-di.html
Anna Maria Pocaterra Gandini
18 Agosto 2006 - 18 Agosto 2013.
VITTIMA della MAFIA.
Sei stata una mamma dolce, affettuosa e comprensiva, ma soprattutto intelligente, che ci ha insegnato i veri valori che contano davvero nella vita. Che ci ha insegnato ad amare la nostra famiglia e il nostro prossimo. Ma tu, eri anche un angelo sulla Terra. E gli angeli, prima o poi, volano in Cielo! Sei volata via troppo presto e in silenzio, per colpa di odiosi demoni terreni. Ma sei ancora accanto a noi. E a volte, ci sembra di udire un battito d'ali!
Nostra madre è stata uccisa omertosamente su ordini di mafia. Gli attentati non sempre sono evidenti, anzi, spesso avvengono in omertà e in modo tale che appaiano agli occhi dei più, come calamità naturali o come malattie contratte accidentalmente. Tutto questo, con la collaborazione di persone comuni, le quali però, ricoprono un ruolo attinente alla situazione che la mafia si è prefissata di creare o di ottenere. A nostra madre sono state iniettate cellule tumorali, poi, le è stato impedito di curarsi: chi è sotto estorsione non ne ha il diritto!
Rimando la storia al mio Post sotto elencato.
Nostra mamma si trovava all'arcispedale S. Anna di Ferrara, dove era stata trasportata per curare un terribile male: un cancro! Che col passare del tempo si era esteso sino a formare una terribile infezione piena di larve! Le era stato impedito di farlo sapere alla sua famiglia, pena la vita dei suoi figli! LA MAFIA ce la doveva togliere a tutti i costi! E così, nostro padre e i nostri nonni!
Dopo l'intervento chirurgico, mamma sembrava abbastanza ripresa e aveva persino ripreso a mangiare. Non vedevamo l'ora di riaverla a casa e insieme tutti noi, di prodigarci per le cure che erano già state stabilite e organizzate. Un medico donna del reparto di malattie infettive, industriata dalla MAFIA, aveva ricevuto l'ordine di convincere mio fratello a non riportarla a casa ma, al contrario, di lasciarla in un istituto. Questo, perché LA MAFIA avrebbe continuato a maltrattarla tramite il personale incaricato (tipico trattamento riservato a chi si trova sotto estorsione), non avrebbe permesso di praticarle le cure adatte (sempre per il solito motivo) e si sarebbe "rubata" la sua pensione e una retta per il suo mantenimento. Ovviamente, di comune accordo, noi non avremmo mai accettato! Allora, LA MAFIA ha dato la sua sentenza: o in istituto oppure non dovevamo averla neanche noi, doveva morire subito! Nostra madre, al rientro a casa, non è riuscita a vivere nemmeno due giorni! Da notare che appena due giorni prima mangiava ed era cosciente, ci dava consigli su come organizzare la casa, la famiglia e anche il cane. Appena giunta a casa, trasportata da un'autoambulanza, ha subito detto che stava per morire! E così è stato!
Mi vengono i brividi se penso che "quella donna medico", che ha "lavorato" e si è prestata per LA MAFIA in OMERTA', si trova ancora al suo posto di lavoro! A chi toccherà la prossima volta?! Di sicuro a me e a mio fratello! Come è avvenuto, anche se con altri medici omertosi molto "collaborativi", ad esempio per la nonna materna, Amabile Norina Blè, originaria di Ruina di Ro' Ferrarese.
Entrata all'arcispedale S. Anna di Ferrara per un banale disturbo agli occhi, la nonna Amabile soggiogata dalla paura, si è lasciata sottoporre ad una serie di interventi chirurgici che sembrava non avere mai fine: al termine di uno gliene veniva immediatamente imposto un altro, non stabilendo mai una diagnosi, causa e soluzione! Sintanto che, da lì, non è più uscita viva! E' morta, ufficialmente, per setticemia e, guarda caso, aveva la stessa età di quando è mancata anche nostra mamma (sua figlia), 71 anni e quasi nello stesso mese, una Luglio, l'altra Agosto. E' solo un Destino che le donne della nostra famiglia debbano morire entro e non oltre questa età?
Eppoi, c'è nostro nonno materno, Alfeo Pocaterra, detto Alfio, sempre originario di Ruina di Rò, al quale, come a sua figlia, nostra mamma, hanno iniettato cellule tumorali e con la scusa che non c'era niente da fare, è stato lasciato morire senza tentare nemmeno di curarlo. Allo stesso nonno Alfio, LA MAFIA ha provocato anche un incidente stradale mentre si trovava a Levico (Trento) per vacanza. Per questo tipo di incidente, è stato incaricato un ragazzo con un motorino, il quale, anche lui di Ferrara in vacanza a Levico, ha avuto l'obbligo di investirlo mentre nostro nonno, a piedi, stava facendo una passeggiata, provocandogli danni tali da portarlo in ospedale. In seguito, questo ragazzo ammise la sua colpa e chiese scusa anche a nostra madre. Un altro incidente, fu provocato sempre a nostro nonno, mentre, in sella al suo motorino, si recava a trovare una parente. Sulla strada del paese di Pescara (Ferrara), fu investito da un altro ragazzo in moto ma questa volta, questo ragazzo non si fermò. Nonno Alfio fu trasportato in ospedale e fu presentata anche denuncia. Inoltre, un nipote dei nonni, Davide Ravani, figlio di una sorella di nonna Amabile, cercò continuamente di raggirarli facendosi consegnare somme di denaro notevoli. Con varie scuse, entrando nella loro simpatia e fiducia, vista la parentela e trovandosi molto vicino a loro come abitazione, li convinse in varie occasioni a farsi consegnare del denaro. Questi fatti, noi li abbiamo scoperti solo dopo la morte dei nonni: mettendo in ordine le loro cose in casa loro, nostra madre trovò un libretto, una specie di diario, dove nostra nonna era solita annotare ogni cosa e lì sono state annotate anche le somme di denaro con a fianco le date di consegna, che il nipote, incaricato dalla MAFIA, si faceva elargire!
Nonno Alfeo Pocaterra accompagna sua figlia Anna Maria all'altare.
Poi, è giunto il momento di nostro padre, al quale, tramite il suo dentista di fiducia, dott. Tabacchi di Ferrara, che aveva lo studio dentistico in Via Porta Pò, è stata trasmessa una grave malattia, sviluppatasi, in seguito, in un tumore. Un tumore che non ha avuto la possibilità di curare, perché, nonostante analisi ed ecografie regolarmente effettuate, su ORDINI MAFIOSI, non gli veniva comunicato: i medici avevano avuto ORDINE di non farglielo sapere! Ancora, al pari di nostra madre, LA MAFIA usa la stessa metodica anche quando nostro padre sta' per uscire dall'arcispedale S. Anna per tornare a casa accompagnato da mio fratello. Pronto per la dimissione, LA MAFIA impone immediatamente l'ORDINE di non farlo dimettere! Così, il medico incaricato e pilotato non lo dimette e senza nessuna motivazione gli impone una visita presso l'ambulatorio dello psicologo. Questo fu un pretesto per poterlo trattenere, quando, il primario della medicina generale del S. Anna, aveva dato la sua parola a mio fratello che nostro padre sarebbe stato dimesso in mattinata. Mio fratello Alessandro, spiegò al primario di avere LA MAFIA alle costole che avrebbe potuto impedire di portarlo a casa: per questo motivo il primario gli diede la sua parola. Per cui, LA MAFIA ideò "la questione dello psicologo" per non darci la possibilità di riportarlo a casa e poi, per gettarlo in un istituto come aveva intenzione di fare con nostra madre. Nel momento in cui nostro padre si accinse ad entrare nell'ambulatorio dello psicologo, lo stesso psicologo cercò di impedire a mio fratello di entrare insieme a papà. Allora, Alessandro si impose e rifiutò di lasciarlo solo, notando una situazione anomala, inusuale e sospetta. La malattia di nostro padre non aveva niente a che vedere con lo psicologo, inoltre, come già stabilito, era in attesa di uscire ed essere accompagnato a casa! Una volta entrati nell'ambulatorio, mio fratello capì che lo psicologo, su ORDINI MAFIOSI, aveva il compito di raggirare nostro padre con frasi e domande per convincerlo a non tornare a casa. Comunque, papà non si lasciò intimidire ed espresse chiaramente la volontà di "rimanere con i suoi figli, che lo 'stavano aspettando a casa"!
C'è ancora un fatto "curioso" che mi riguarda: avevo circa vent'anni, un po' per scherzo, con alcune amiche (tutte industriate dalla mafia...), mi recai presso l'abitazione di una sedicente "sensitiva", signora Cantelli, in Viale XXV Aprile a Ferrara. Questa persona, tra le altre falsità e i "messaggi" suggeriti dalla MAFIA, mi predisse che, avanti negli anni, avrei dovuto subìre un intervento molto importante ma che sarebbe andato tutto bene. Tralascio la dovizia di particolari raccapriccianti! Questa situazione si è poi verificata come descritta e annunciata dalla sensitiva e mi riferisco al terribile e grandissimo fibroma all'utero per il quale ho sofferto moltissimo e che nessun medico, anche specialista, era tenuto a rivelarmi! Non venitemi a dire che l'esatta premonizione della sensitiva fu dovuta alle sue CAPACITA' DIVINATORIE...! LA MAFIA, in realtà, mi aveva già procurato qualcosa tramite i vari controlli e analisi di routine e ha suggerito alla "sensitiva", fatti di cui era già a conoscenza, poiché provocati di proposito!
Questi appena descritti, sono tutti metodi usati dalla MAFIA, per creare ATTENTATI, INTIMIDAZIONI E AVVERTIMENTI OCCULTI, COPERTI DA OMERTA'!
N.B.:
Sabato 17 Agosto alle ore 18, mio fratello ed io siamo riusciti, finalmente, ad ottenere una S. Messa per ricordare mamma e papà, presso la chiesa parrocchiale dell'Addolorata a Ferrara. Conosciamo bene questa parrocchia sia io che mio fratello perché qui, abbiamo frequentato regolarmente il Catechismo, abbiamo ricevuto Cresima e Comunione, abitando poco distanti e i nostri stessi familiari la frequentavano quando erano in vita. LA MAFIA non ci ha mai concesso la Santa Messa in ricordo dei nostri cari e, quando era possibile ottenerla, ogni parroco delle chiese alle quali ci siamo rivolti, aveva l'OBBLIGO di storpiare i nomi in modo da non riconoscerli nemmeno. Vedremo cosa provocherà LA MAFIA in questa occasione.
Alessandra e Alessandro Gandini di Ferrara: condannati a morte dalla mafia, dalla gente omertosa, dall'Italia omertosa: senza nessun appello, come tutta la famiglia Gandini!
LINK dei POST:
giovedì 16 Agosto 2012 "Mamma, sei il nostro angelo"! Anniversario di morte.
http://alessandragandini.blogspot.fr/2012/08/mamma-sei-il-nostro-angelo-anniversario.html
giovedì 10 Maggio 2012 "Mamma Anna: dilaniata dalla mafia e uccisa dalla gente"!
http://alessandragandini.blogspot.fr/2012/05/mamma-anna-dilaniata-dalla-mafia-e.html
17 Ottobre 2011, "Urgente, tutte le persone oneste prendano nota"!
http://alessandragandini.blogspot.fr/2011/10/urgente-tutte-le-persone-oneste.html
20 Dicembre 2011, "Omertà sulla vicenda della famiglia Gandini di Ferrara".
http://alessandragandini.blogspot.fr/2011/12/omerta-sulla-vicenda-della-famiglia.html
lunedì 17 ottobre 2011 "Riferimento al post: all'attenzione di tutti i cittadini Italiani e stranieri".
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