Aggiornato al 6 Marzo 2016.
UNA GRANDE FAMIGLIA! UNA GRANDE TRAGEDIA INFINITA! SANGUE E DISTRUZIONE! UN GRANDE MISTERO, OGGI SVELATO! UN GRANDE SCANDALO SECRETATO NELL'OMERTA'!
Quando poi Alessandro ha chiesto al collega spiegazione di quanto affermato, lo stesso collega si è subito dileguato con una "scusa"...
Allora, se tu sei una persona corretta, non puoi lanciare accuse (infamanti) e tirarti indietro quando devi spiegare le motivazioni!
"Non puoi lanciare il sasso e nascondere la mano!"...
Altrimenti, sei solo un vigliacco! E vigliacca è LA MAFIA! E in queste frasi si nota benissimo tutto l'astio e la rabbia covati da GENERAZIONI!
Visto che ci saremmo comportati male, perché non ci hanno mai portati in Tribunale?!
Perché le nostre denunce vengono immancabilmente ARCHIVIATE?!
E come mai, invece di portarci in Tribunale siamo DERUBATI IN OMERTA' con la PIENA COLLABORAZIONE DI TUTTI I CITTADINI?!
Perché tanti maltrattamenti sempre improntati di nascosto?! Sempre alle nostre spalle, a nostra insaputa?! Infamati, infangati, annientati da ogni cittadino che ci abbia mai frequentati?! Picchiati e alla fine uccisi in OMERTA'?!
Se davvero qualcosa fosse mai avvenuto (è solo una supposizione), in passato, tra i nostri avi, tra i nostri antenati, come mai le forze dell'ordine, LE AUTORITA', I GOVERNANTI, LE ISTITUZIONI hanno PERPETUATO questo comportamento nei confronti di questa famiglia onesta e perbene?!...
Se fin dal primo GOVERNANTE, sin dal primo prefetto, dalla prima autorità, si fosse verificato un diverbio o qualcosa del genere, come mai la questione è stata PERPETUATA PER INTERE GENERAZIONI della famiglia Gandini?!
Se le AUTORITA' fossero state oneste e pulite, la questione non sarebbe mai neanche iniziata!
Come mai ogni generazione successiva ha subìto gli stessi danni, gli stessi maltrattamenti, le stesse messinscene per essere derubata e uccisa in OMERTA', sempre con la collaborazione dei cittadini, i quali, d'accordo o meno, erano costretti a compiere ATTI ILLEGALI nei confronti di persone perbene e oneste?!
Sino a giungere agli ultimi superstiti: noi due fratelli!
Che male possono aver fatto due neonati?! Io e mio fratello, già alla nascita, eravamo destinati a subìre ciò che avevano già subìto i nostri antenati!
Secondo voi è giusto?
Nonna Maria era ancora in possesso della somma ricevuta per la vendita della casa e LA MAFIA aveva mire su questa. Per cui, inviò due persone, due conoscenti della nonna (industriati dalla MAFIA) che, insistentemente, le chiesero "di aiutarli perché si trovavano in condizioni disagiate" e "una volta che avessero potuto migliorare la loro situazione, le avrebbero senz'altro restituito tutto." Lei, sempre di buon cuore, cedette alle richieste. La somma di denaro non le fu mai restituita. Soltanto dopo la fine della II guerra mondiale, rivide queste persone, le quali le restituirono una cifra talmente irrisoria che bastò appena per comprare una giacca al figlio più grande. LA MAFIA sapeva bene che dopo la fine della guerra il denaro non avrebbe più avuto lo stesso valore, per cui, aveva anche "studiato" di farglielo restituire in un periodo ben preciso!...
Succede che il padre di nostra nonna, Angelo Cavicchi, viene a mancare, ma prima di arrivare a questo momento, lascia il testamento, dividendo in parti uguali l'ammontare del patrimonio.
Grazie alla MAFIA (autorità e governanti), tutta la nostra famiglia è stata distrutta, separata, diffamata e infamata, annientata, maltrattata, UCCISA!
UNA GRANDE FAMIGLIA! UNA GRANDE TRAGEDIA INFINITA! SANGUE E DISTRUZIONE! UN GRANDE MISTERO, OGGI SVELATO! UN GRANDE SCANDALO SECRETATO NELL'OMERTA'!
La famiglia Gandini di Ferrara. Le Origini.
"SE LE AUTORITA' E I GOVERNANTI FOSSERO STATI ONESTI E PULITI, LA VICENDA DELLA FAMIGLIA GANDINI NON AVREBBE MAI AVUTO UN INIZIO! E CERTAMENTE NON AVREBBE AVUTO UN SEGUITO ANCORA OGGI!"
Famiglia Gandini Cavicchi: Nonna Maria Cavicchi Gandini e i figli, da sinistra Moreno Gandini e Luigi Tarquinio Gandini
Ho già denunciato su questo Blog, quanto mio fratello Alessandro sia vittima di soprusi, danni e messaggi mafiosi perpetuati nell'ambito del suo lavoro. Da tempo non frequentiamo più nessuno, proprio per non dare possibilità alla MAFIA (autorità e governanti) di poterci danneggiare ulteriormente, e subissarci così di messaggi subliminali atti a raggirarci e a devolvere "pizzi" ed estorsioni allo Stato. Una sorta di sottile "lavaggio del cervello", invisibile ma subdolo e pericoloso più di un virus! Una cosa insopportabile! Senza contare tutti i rischi che corriamo con le vendette di MAFIA! Quindi, uno dei pochi luoghi ove poterci tormentare, resta il lavoro. Poi c'è la spesa, esempio ipercoop-coop o altri pochi luoghi dove ci rechiamo solo per necessità.
Da tempo, mio fratello deve subìre anche sul posto di lavoro, oltre ai colleghi industriati, alcuni dei quali hanno dovuto anche "passare alle mani", individui molesti assunti forzatamente dai datori di lavoro, introdotti di proposito dalla MAFIA, per far sì che Alessandro non abbia un attimo di pace, esempio: costringerlo a fare anche il lavoro di un altro collega, mentre il collega si comporta solo da parassita e s'ingozza di sandwiches, riportando messaggi da parte della MAFIA che includono offese e minacce, pressandolo continuamente: chi si trova sotto estorsione non deve avere "pace e tranquillità"! Se non ci fosse LA MAFIA, in questo posto di lavoro starebbe benissimo!
Proprio oggi, uno dei suoi colleghi (industriatissimo) aveva il compito di comportarsi in modo arrogante dandogli degli ordini perentori. Mio fratello gli risponde che, ogni volta che un collega chiede un aiuto, lui non si rifiuta mai! Se la questione però, gli viene imposta in modo villano e arrogante, come in questo caso, ordini non ne accetta: sa benissimo quali sono le sue mansioni e quale il suo lavoro, verso cui non ha mai mancato di correttezza e impegno! Il suo collega (industriato) non ha "digerito" la risposta e lo taccia di comportamento "incivile". Alessandro gli risponde che si comporta per come viene trattato a sua volta:
Da tempo, mio fratello deve subìre anche sul posto di lavoro, oltre ai colleghi industriati, alcuni dei quali hanno dovuto anche "passare alle mani", individui molesti assunti forzatamente dai datori di lavoro, introdotti di proposito dalla MAFIA, per far sì che Alessandro non abbia un attimo di pace, esempio: costringerlo a fare anche il lavoro di un altro collega, mentre il collega si comporta solo da parassita e s'ingozza di sandwiches, riportando messaggi da parte della MAFIA che includono offese e minacce, pressandolo continuamente: chi si trova sotto estorsione non deve avere "pace e tranquillità"! Se non ci fosse LA MAFIA, in questo posto di lavoro starebbe benissimo!
Proprio oggi, uno dei suoi colleghi (industriatissimo) aveva il compito di comportarsi in modo arrogante dandogli degli ordini perentori. Mio fratello gli risponde che, ogni volta che un collega chiede un aiuto, lui non si rifiuta mai! Se la questione però, gli viene imposta in modo villano e arrogante, come in questo caso, ordini non ne accetta: sa benissimo quali sono le sue mansioni e quale il suo lavoro, verso cui non ha mai mancato di correttezza e impegno! Il suo collega (industriato) non ha "digerito" la risposta e lo taccia di comportamento "incivile". Alessandro gli risponde che si comporta per come viene trattato a sua volta:
" se sei corretto nei miei confronti, mi comporto di conseguenza; se mi tratti senza rispetto, non ti considero"! Il "suggeritore" della MAFIA, "punto sul vivo", ha costretto il suo collega a rispondergli con rabbia:"... si vede che te lo meriti! Cosa avete fatto in passato?!"...
Dunque, è bene sfatare queste FALSE ACCUSE mafiose che da tempo ci vengono propinate! Solo per giustificare tutto il male che ci è stato inferto e imposto!
Se per "passato" intendiamo i nostri avi e antenati, la questione è da vedere! Perché non esiste familiare appartenuto alla famiglia Gandini che non si sia comportato più che bene! E proprio per questo, LA MAFIA ha sempre dovuto costruire false accuse e messinscene, servendosi della gente comune, per poter innescare litigi e per poter fare del male soltanto ai componenti della famiglia Gandini. Ignari di tutto quanto ORDITO e TRAMATO alle loro spalle!
Quando poi Alessandro ha chiesto al collega spiegazione di quanto affermato, lo stesso collega si è subito dileguato con una "scusa"...
Allora, se tu sei una persona corretta, non puoi lanciare accuse (infamanti) e tirarti indietro quando devi spiegare le motivazioni!
"Non puoi lanciare il sasso e nascondere la mano!"...
Altrimenti, sei solo un vigliacco! E vigliacca è LA MAFIA! E in queste frasi si nota benissimo tutto l'astio e la rabbia covati da GENERAZIONI!
Visto che ci saremmo comportati male, perché non ci hanno mai portati in Tribunale?!
Perché le nostre denunce vengono immancabilmente ARCHIVIATE?!
E come mai, invece di portarci in Tribunale siamo DERUBATI IN OMERTA' con la PIENA COLLABORAZIONE DI TUTTI I CITTADINI?!
Perché tanti maltrattamenti sempre improntati di nascosto?! Sempre alle nostre spalle, a nostra insaputa?! Infamati, infangati, annientati da ogni cittadino che ci abbia mai frequentati?! Picchiati e alla fine uccisi in OMERTA'?!
Se davvero qualcosa fosse mai avvenuto (è solo una supposizione), in passato, tra i nostri avi, tra i nostri antenati, come mai le forze dell'ordine, LE AUTORITA', I GOVERNANTI, LE ISTITUZIONI hanno PERPETUATO questo comportamento nei confronti di questa famiglia onesta e perbene?!...
Se fin dal primo GOVERNANTE, sin dal primo prefetto, dalla prima autorità, si fosse verificato un diverbio o qualcosa del genere, come mai la questione è stata PERPETUATA PER INTERE GENERAZIONI della famiglia Gandini?!
Se le AUTORITA' fossero state oneste e pulite, la questione non sarebbe mai neanche iniziata!
Come mai ogni generazione successiva ha subìto gli stessi danni, gli stessi maltrattamenti, le stesse messinscene per essere derubata e uccisa in OMERTA', sempre con la collaborazione dei cittadini, i quali, d'accordo o meno, erano costretti a compiere ATTI ILLEGALI nei confronti di persone perbene e oneste?!
Sino a giungere agli ultimi superstiti: noi due fratelli!
Che male possono aver fatto due neonati?! Io e mio fratello, già alla nascita, eravamo destinati a subìre ciò che avevano già subìto i nostri antenati!
Secondo voi è giusto?
E tutta questa sequenza di generazioni martirizzate significa solo una cosa:
QUESTO E' IL SISTEMA IN ITALIA!
Vogliamo ancora parlare di REGOLE E LEGALITA', a questo proposito?
E gli articoli della COSTITUZIONE, nel nostro caso come introdurli?!
Vogliamo ancora parlare di REGOLE E LEGALITA', a questo proposito?
E gli articoli della COSTITUZIONE, nel nostro caso come introdurli?!
La nostra nonna paterna, Maria Cavicchi, originaria di Voghiera (Ferrara), sposò giovanissima, vent'anni, Tranquillo Gandini, sempre del luogo. Da questo matrimonio nacquero tre figli: Fulvia, Moreno e Tarquinio Luigi (nostro padre). Con la MAFIA alle costole non si vive a lungo, così, nostro nonno Tranquillo morì ancora giovane, ucciso da una malattia provocata di proposito (come avvenuto per i nostri genitori), lasciando una giovane vedova (ventisette anni), sola, in balia della MAFIA (autorità e politici).
Rimasta sola, nonna Maria, pur avendo ancora la famiglia del marito, tornò nella famiglia di origine, la famiglia Cavicchi di Voghiera, dove non trovò nessun appoggio perché LA MAFIA impedì a chiunque di aiutarla! La morte del marito serviva soltanto per rubarle la casa. Infatti, poco tempo dopo, lo stesso fratello del marito, Vesinto Gandini, fu costretto dalla MAFIA a chiederle di vendere. Naturalmente, a "prezzo regalo"! Si sa che una donna sola e con tre figli da crescere sarebbe stata facilmente "raggirabile"! Nonostante la famiglia di origine della nonna, famiglia Cavicchi di Voghiera composta da quattro figli (Gaetano, Malvina, Maria e Mario), fosse una famiglia benestante, avevano casa e terreno, non ebbe nessun aiuto! Così, nonna Maria fu costretta, intorno al 1924, ad intraprendere una attività, diventando dama di compagnia della moglie del generale Carlo Caneva, un generale italiano comandante del Corpo d'Armata Speciale in Libia, nell'ambito della Guerra italo-turca. Nel frattempo, la famiglia di origine della nonna Maria, si rifiutò di custodirle i figli, SU ORDINI DI MAFIA (autorità e governanti)! Teniamo presente che con il matrimonio la nonna era una "Gandini" a tutti gli effetti, quindi, designata a trovarsi vittima di estorsioni! Così, nostro padre, Luigi Tarquinio, fu affidato, pagando una retta mensile, ad un collegio molto serio, dove crebbe e studiò ma dove soffrì terribilmente a causa della MAFIA (autorità e governanti)!; il fratello più grande, Moreno, venne impiegato nel lavoro del terreno di famiglia, ma costretto a lavorare più di tutti gli altri componenti, sempre su ORDINI DI MAFIA! In seguito, patì anche per una broncopolmonite che lo portò quasi alla morte, come ci raccontò nostro papà nel corso del tempo.
Rimasta sola, nonna Maria, pur avendo ancora la famiglia del marito, tornò nella famiglia di origine, la famiglia Cavicchi di Voghiera, dove non trovò nessun appoggio perché LA MAFIA impedì a chiunque di aiutarla! La morte del marito serviva soltanto per rubarle la casa. Infatti, poco tempo dopo, lo stesso fratello del marito, Vesinto Gandini, fu costretto dalla MAFIA a chiederle di vendere. Naturalmente, a "prezzo regalo"! Si sa che una donna sola e con tre figli da crescere sarebbe stata facilmente "raggirabile"! Nonostante la famiglia di origine della nonna, famiglia Cavicchi di Voghiera composta da quattro figli (Gaetano, Malvina, Maria e Mario), fosse una famiglia benestante, avevano casa e terreno, non ebbe nessun aiuto! Così, nonna Maria fu costretta, intorno al 1924, ad intraprendere una attività, diventando dama di compagnia della moglie del generale Carlo Caneva, un generale italiano comandante del Corpo d'Armata Speciale in Libia, nell'ambito della Guerra italo-turca. Nel frattempo, la famiglia di origine della nonna Maria, si rifiutò di custodirle i figli, SU ORDINI DI MAFIA (autorità e governanti)! Teniamo presente che con il matrimonio la nonna era una "Gandini" a tutti gli effetti, quindi, designata a trovarsi vittima di estorsioni! Così, nostro padre, Luigi Tarquinio, fu affidato, pagando una retta mensile, ad un collegio molto serio, dove crebbe e studiò ma dove soffrì terribilmente a causa della MAFIA (autorità e governanti)!; il fratello più grande, Moreno, venne impiegato nel lavoro del terreno di famiglia, ma costretto a lavorare più di tutti gli altri componenti, sempre su ORDINI DI MAFIA! In seguito, patì anche per una broncopolmonite che lo portò quasi alla morte, come ci raccontò nostro papà nel corso del tempo.
Tutto sempre provocato dalla MAFIA!
Fulvia, la bimba più grande dei tre figli di nonna Maria, rimasta in custodia presso i Cavicchi, subì una serie di "disattenzioni" create di proposito e ORDINATE sempre dalla MAFIA, che le procurarono poi la morte a soli cinque anni. Spesso, la nonna Maria ci raccontava, con un grande tormento nel cuore, che ogni volta che lei rientrava in famiglia, dopo il lavoro, trovava la bimba sempre a letto, sin da quando lei usciva a quando rientrava. Ed era lei ad alzarla dal letto solo a sera inoltrata. Inoltre, si diceva sicura che i suoi stessi familiari non le dessero nemmeno da mangiare, nonostante all'epoca le famiglie fossero sempre numerose e quindi più persone avrebbero avuto modo di prendersi cura della nipotina! Così, la piccola Fulvia morì a soli cinque anni, era il 31 Gennaio del 1924. Nel cimitero di Voghiera-Gualdo esiste ancora la sua tomba.
Tutto avvenuto perché ORDINATO dalla MAFIA (autorità e governanti)! E con la collaborazione di cittadini e familiari in OMERTA'!
Fulvia Gandini m. il 31 Gennaio 1924
Fulvia
Ecco la tomba della piccola Fulvia Gandini morta il 31 Gennaio del 1924, che si trova ancora nel cimitero di Voghiera-Gualdo in provincia di Ferrara.
Sulla lapide, oramai segnata dal tempo, si può ancora leggere cognome, nome e data di morte.
L'immagine sopra mostra l'ossario comune del cimitero di Voghiera (Ferrara), dove riposa il nonno Tranquillo Gandini, papà della piccola Fulvia, di nostro padre e di nostro zio Moreno.
Nonna Maria era ancora in possesso della somma ricevuta per la vendita della casa e LA MAFIA aveva mire su questa. Per cui, inviò due persone, due conoscenti della nonna (industriati dalla MAFIA) che, insistentemente, le chiesero "di aiutarli perché si trovavano in condizioni disagiate" e "una volta che avessero potuto migliorare la loro situazione, le avrebbero senz'altro restituito tutto." Lei, sempre di buon cuore, cedette alle richieste. La somma di denaro non le fu mai restituita. Soltanto dopo la fine della II guerra mondiale, rivide queste persone, le quali le restituirono una cifra talmente irrisoria che bastò appena per comprare una giacca al figlio più grande. LA MAFIA sapeva bene che dopo la fine della guerra il denaro non avrebbe più avuto lo stesso valore, per cui, aveva anche "studiato" di farglielo restituire in un periodo ben preciso!...
Succede che il padre di nostra nonna, Angelo Cavicchi, viene a mancare, ma prima di arrivare a questo momento, lascia il testamento, dividendo in parti uguali l'ammontare del patrimonio.
Sopra la famiglia Cavicchi, da sinistra seduti i genitori Carolina e Angelo Cavicchi; in alto in piedi, le figlie Maria a sinistra e Malvina a destra. Nella foto non sono presenti i due figli maschi Gaetano e Mario.
Nostra nonna era sempre controllata dalla MAFIA (autorità e governanti) come noi oggi, quindi, LA MAFIA punta proprio a rubarle l'eredità di suo padre. E lo fa in un modo subdolo e OMERTOSO, come solito! A quei tempi, era in uso lasciare il testamento a cura del parroco del paese. E anche i genitori di nostra nonna fecero lo stesso. LA MAFIA lo venne a sapere e costrinse il fratello più vecchio di nostra nonna, Gaetano Cavicchi, a chiedere il testamento al parroco, per poi modificarlo, togliendo la parte di eredità che spettava a sua sorella Maria.
Naturalmente, questa azione ingiusta e disdicevole fu ORDINATA dalla MAFIA!
Passano alcuni anni e la sorella più grande della nonna, Malvina Cavicchi, si ammala gravemente. Malvina è sposata ma non ha figli, essendo molto unita alla nonna Maria, le chiede di curarla e assisterla nel suo ultimo viaggio, assicurandole l'eredità che avrebbe ottenuto dopo la sua morte. La nonna Maria cura Malvina amorevolmente, sino alla sua fine.
Naturalmente, questa azione ingiusta e disdicevole fu ORDINATA dalla MAFIA!
Passano alcuni anni e la sorella più grande della nonna, Malvina Cavicchi, si ammala gravemente. Malvina è sposata ma non ha figli, essendo molto unita alla nonna Maria, le chiede di curarla e assisterla nel suo ultimo viaggio, assicurandole l'eredità che avrebbe ottenuto dopo la sua morte. La nonna Maria cura Malvina amorevolmente, sino alla sua fine.
Sopra, un'immagine di Malvina Cavicchi.
La tomba di Malvina Cavicchi si trova nel cimitero della Certosa di Ferrara, dove riposa insieme al marito e ad alcuni parenti da parte del marito.
Avendo due figli da sistemare, nonna Maria cerca di recuperare il testamento di sua sorella, scritto e lasciato in suo favore. Immancabilmente, LA MAFIA conosce sempre le vicende della famiglia Gandini e, immediatamente, "prepara", industria due persone (la nonna aveva ipotizzato fossero due conoscenti di Malvina e del marito), che proprio pochi giorni prima della morte della sorella Malvina, si precipitano al suo capezzale e le fanno firmare un nuovo testamento, che esclude la nonna Maria!
Sempre tutto costruito a tavolino da parte della MAFIA per derubare i Gandini.
LA MAFIA ORDINO' la morte della piccola Fulvia, poi, la stessa sorte sarebbe toccata a suo fratello Moreno: ponendo in atto una scena raccapricciante! La mamma di nostra nonna, Carolina, aveva avuto ORDINE di "simulare la sua pazzia", così da rendere "credibile" un suo gesto inconsueto e inaspettato: aveva OBBLIGO di fare del male al nipote colpendolo con una falce usata nei campi. E così fece! Nostra nonna ci raccontò questo episodio tante volte. Nostro zio Moreno fu aiutato dalla sorte, e riuscì a sfuggire alla morte in agguato!
Sempre tutto costruito a tavolino da parte della MAFIA per derubare i Gandini.
LA MAFIA ORDINO' la morte della piccola Fulvia, poi, la stessa sorte sarebbe toccata a suo fratello Moreno: ponendo in atto una scena raccapricciante! La mamma di nostra nonna, Carolina, aveva avuto ORDINE di "simulare la sua pazzia", così da rendere "credibile" un suo gesto inconsueto e inaspettato: aveva OBBLIGO di fare del male al nipote colpendolo con una falce usata nei campi. E così fece! Nostra nonna ci raccontò questo episodio tante volte. Nostro zio Moreno fu aiutato dalla sorte, e riuscì a sfuggire alla morte in agguato!
La nonna Maria fece appena appena in tempo a strappare dalle mani di sua madre la falce, con cui stava per colpire il nipote!
Nostro padre non conobbe mai il suo papà, perché LA MAFIA ordinò la sua uccisione in omertà, qualche tempo dopo la sua nascita, quindi, troppo piccolo per ricordarsi di lui; e non conobbe mai la sua sorellina di cinque anni, perché mentre lui nasceva lei era già stata uccisa.
Col trascorrere degli anni, la nonna Maria incontra e conosce una famiglia di Ferrara, che stando a quanto le raccontano, è poverissima. Così, nonna Maria aiuta pure loro, procurando cibo e denaro. In seguito, la nonna ci raccontò di aver aiutato anche il loro figlio a laurearsi. Il figlio di quella famiglia è oggi il professore Enrico Sgarbi di Ferrara, medico chirurgo pediatra. Non sono al corrente se sia ancora in vita, ma la sua famiglia vive a Ferrara.
Nostro padre non conobbe mai il suo papà, perché LA MAFIA ordinò la sua uccisione in omertà, qualche tempo dopo la sua nascita, quindi, troppo piccolo per ricordarsi di lui; e non conobbe mai la sua sorellina di cinque anni, perché mentre lui nasceva lei era già stata uccisa.
Col trascorrere degli anni, la nonna Maria incontra e conosce una famiglia di Ferrara, che stando a quanto le raccontano, è poverissima. Così, nonna Maria aiuta pure loro, procurando cibo e denaro. In seguito, la nonna ci raccontò di aver aiutato anche il loro figlio a laurearsi. Il figlio di quella famiglia è oggi il professore Enrico Sgarbi di Ferrara, medico chirurgo pediatra. Non sono al corrente se sia ancora in vita, ma la sua famiglia vive a Ferrara.
Tutta questa vicenda era stata ORDITA dalla MAFIA e questa famiglia non avrebbe mai chiesto aiuto a nostra nonna! indovinate a chi andava il denaro! ....
Mentre la nonna viveva ancora con la famiglia di origine, il fratello più grande, Gaetano Cavicchi, si sposò con Palmina, dal cui matrimonio nacquero Corrado, Carlo e Carla (cugini di nostro padre).
Come usava a quei tempi, vivevano tutti nella stessa casa. Mia nonna, ancora prima del suo matrimonio, aveva cucito e ricamato a mano tutto il suo bellissimo corredo da sposa, e lo aveva portato con sé anche dopo la morte del marito. Abitando tutti insieme nella stessa casa, la moglie di suo fratello, Palmina, ebbe ORDINE da parte della MAFIA di sottrarglielo! A quei tempi, un corredo ricamato a mano valeva parecchio, in termini di Lire!
La stessa nonna Maria ne fu così colpita che ricordò sempre questo fatto!
Come succede ancora oggi a noi, anche alla nonna Maria venne ucciso il cane, brutalmente e davanti ai suoi occhi, per farla soffrire ancora di più:
ogni volta che lei rientrava dal lavoro, mentre stava per imboccare il viale di casa, il suo cane, un cane da caccia chiamato "Pinteli", le correva incontro. L'ultima volta, Pinteli le andò incontro ma non arrivò mai a toccarla: un suo vicino di casa, col fucile, gli sparò! Uccidendolo!
La motivazione era che :"gli dava fastidio"!
Mentre la nonna viveva ancora con la famiglia di origine, il fratello più grande, Gaetano Cavicchi, si sposò con Palmina, dal cui matrimonio nacquero Corrado, Carlo e Carla (cugini di nostro padre).
Come usava a quei tempi, vivevano tutti nella stessa casa. Mia nonna, ancora prima del suo matrimonio, aveva cucito e ricamato a mano tutto il suo bellissimo corredo da sposa, e lo aveva portato con sé anche dopo la morte del marito. Abitando tutti insieme nella stessa casa, la moglie di suo fratello, Palmina, ebbe ORDINE da parte della MAFIA di sottrarglielo! A quei tempi, un corredo ricamato a mano valeva parecchio, in termini di Lire!
La stessa nonna Maria ne fu così colpita che ricordò sempre questo fatto!
Come succede ancora oggi a noi, anche alla nonna Maria venne ucciso il cane, brutalmente e davanti ai suoi occhi, per farla soffrire ancora di più:
ogni volta che lei rientrava dal lavoro, mentre stava per imboccare il viale di casa, il suo cane, un cane da caccia chiamato "Pinteli", le correva incontro. L'ultima volta, Pinteli le andò incontro ma non arrivò mai a toccarla: un suo vicino di casa, col fucile, gli sparò! Uccidendolo!
La motivazione era che :"gli dava fastidio"!
Arrivando ai giorni nostri, a noi sono stati uccisi sei cani con topicida. Uno dei quali avvelenato quattro volte e in due abitazioni distanti una dall'altra e a distanza di anni!
Anche questo episodio scosse molto la nonna, non dimenticò mai il povero Pinteli!
Le stesse cose perpetuate ancora oggi verso me e mio fratello!
Allo stesso modo ci fu impedito dalla MAFIA di crescere con le nostre cugine, Paola e Morena Gandini, figlie di Moreno, unico fratello rimasto a nostro padre, morto presto anche lui......
Anche questo episodio scosse molto la nonna, non dimenticò mai il povero Pinteli!
Le stesse cose perpetuate ancora oggi verso me e mio fratello!
Allo stesso modo ci fu impedito dalla MAFIA di crescere con le nostre cugine, Paola e Morena Gandini, figlie di Moreno, unico fratello rimasto a nostro padre, morto presto anche lui......
Questa è l'unica foto, insieme ad un'altra molto simile, in cui appaiono la nonna Maria e nostra cugina Morena, piccolissima, figlia dello zio Moreno Gandini.
Ci venne impedito di trovare accordo e affetto anche con il resto della famiglia Cavicchi di Voghiera, famiglia di origine della nonna, alla quale era sempre rimasta molto legata.
Ogni domenica, finché la nonna era in vita, andavamo a trovare i parenti di Voghiera, senza sapere di essere sempre stati oggetto e vittime della MAFIA (autorità e governanti)!
Naturalmente, tutti loro sono sempre stati industriati, con obbligo di non considerarci e anche di allontanarci. Così, poco alla volta, abbiamo perso tutti!
Ancora oggi, nostro cugino Angelo Cavicchi, medico di famiglia a Voghiera provincia di Ferrara, che porta il nome del bisnonno Angelo, e figlio di Corrado Cavicchi, ha sempre avuto ORDINE di non chiamarci, di mostrarsi molto distaccato, di palesare il suo disinteresse!
Ogni domenica, finché la nonna era in vita, andavamo a trovare i parenti di Voghiera, senza sapere di essere sempre stati oggetto e vittime della MAFIA (autorità e governanti)!
Naturalmente, tutti loro sono sempre stati industriati, con obbligo di non considerarci e anche di allontanarci. Così, poco alla volta, abbiamo perso tutti!
Ancora oggi, nostro cugino Angelo Cavicchi, medico di famiglia a Voghiera provincia di Ferrara, che porta il nome del bisnonno Angelo, e figlio di Corrado Cavicchi, ha sempre avuto ORDINE di non chiamarci, di mostrarsi molto distaccato, di palesare il suo disinteresse!
Suo padre, Corrado Cavicchi (figlio di Gaetano fratello della nonna Maria, e cugino di nostro padre), molto conosciuto a Voghiera perché vive da una vita nella stessa casa dei nonni, aveva ORDINE di creare dei disagi, dei danni a nostro padre e questo sin da bambino. Di questo ne siamo al corrente perché nostro padre lo raccontava.
Pur di allontanarci anche da Recilia (moglie di Carlo, figlio di Gaetano Cavicchi fratello della nonna Maria), alla quale siamo sempre stati molto affezionati e in particolare nostra mamma, l'ultima volta che io e mio fratello siamo andati a trovarla, è stata costretta dalla MAFIA a tenere un comportamento molto ostile e quasi aggressivo, asserendo che: "NON CI CONOSCEVA"! E ha pure dovuto
rifiutare un piccolo dono che le avevamo portato. Solo dietro nostra insistenza, l'ha accettato.
La versione ufficiale è che ha "perduto la memoria"! ......
Pur di allontanarci anche da Recilia (moglie di Carlo, figlio di Gaetano Cavicchi fratello della nonna Maria), alla quale siamo sempre stati molto affezionati e in particolare nostra mamma, l'ultima volta che io e mio fratello siamo andati a trovarla, è stata costretta dalla MAFIA a tenere un comportamento molto ostile e quasi aggressivo, asserendo che: "NON CI CONOSCEVA"! E ha pure dovuto
rifiutare un piccolo dono che le avevamo portato. Solo dietro nostra insistenza, l'ha accettato.
La versione ufficiale è che ha "perduto la memoria"! ......
Quando LA MAFIA ci separa da qualcuno a cui teniamo, opta sempre per "una perdita di memoria"! Ma questa volta, per essere sicura di toglierci per sempre questi parenti, ci ha fatto riportare da Corrado Cavicchi che Recilia è morta! (...)
Premetto, che ho molto ancora da denunciare in proposito!
Da considerare anche il fatto che oltre ai nonni, sono esistite prima di loro, generazioni della famiglia Gandini continuamente sotto estorsione, martoriate, maltrattate e uccise in OMERTA'!
Grazie alla MAFIA (autorità e governanti), tutta la nostra famiglia è stata distrutta, separata, diffamata e infamata, annientata, maltrattata, UCCISA!
QUESTA E' LA VERITA' CHE TUTTI SANNO! MA TACCIONO PER TIMORE DI RITORSIONI!
Raccontatelo a noi, "che abbiamo fatto qualcosa di male"!
VENITE A DIRCELO IN FACCIA, SE ANCORA VI RESTA UN PO' DI CORAGGIO!
VERGOGNA A TUTTI QUELLI CHE HANNO PARTECIPATO!
VENITE A DIRCELO IN FACCIA, SE ANCORA VI RESTA UN PO' DI CORAGGIO!
VERGOGNA A TUTTI QUELLI CHE HANNO PARTECIPATO!
Nessun commento:
Posta un commento